FARRA - Appiattire qualsiasi differenza e raggiungere il risultato massimo. È quanto è riuscito a fare Michele Baiocco, ragazzo con la sindrome di Down, diventato cintura nera I Dan di judo, dimostrando a tutti che non c'è ostacolo che tenga quando si ha passione e un obiettivo ben chiaro.
IMPEGNO E PRECISIONE
«Michele pratica judo con noi dal 2013 - ha spiegato Stefani - Ha sempre lavorato coi ragazzi della palestra, senza alcun trattamento di favore nonostante abbia ovviamente qualche difficoltà in più rispetto ai compagni. Si è distinto per impegno, costanza e precisione, e ora ha sostenuto un esame della Federazione per la cintura nera I Dan». Il maestro, però, ha voluto riservare il suo grazie anche ai suoi collaboratori, che lo hanno aiutato nella formazione di Michele e di tutti gli altri atleti: «Si meritano un grande grazie Francesca Andreolla, preparatrice atletica che lo ha affiancato nell'ultimo mese in tutti gli allenamenti pronto all'esame, e Tommaso Stefani, che segue la squadra degli agonisti con cui si è allenato Michele. Fanno allenamenti specifici sul combattimento e questi hanno fatto la differenza sul risultato finale, abituandolo a un certo tipo di disciplina». «Il judo ti forma da tanti punti di vista, tecnico ma anche sociale- continua Stefani - perchè ha valori importanti. L'inclusione, è uno di questi. Una cosa curiosa è che i nostri atleti ci dicono che, quando sono nel periodo di massimo sforzo dal punto di vista agonistico, riescono a rendere al meglio anche a scuola e sui libri. Questo ci rende molto orgogliosi».
IL GOVERNATORE
Venuto a conoscenza della storia di Michele Baiocco, anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto rendere omaggio al ragazzo di Farra, affidando le sue parole ai suoi canali social: «Michele, affetto da sindrome di Down, ha abbattuto ogni barriera diventando cintura nera di I Dan dopo aver superato brillantemente tutte le prove, supportato dal maestro Stefano Stefani. Ha ottenuto la cintura dopo un lungo percorso iniziato nel 2013, grazie a impegno, determinazione, costanza e tenacia, in uno sport che ha come caratteristica principale il non mollare mai, nemmeno quando si cade. Un orgoglio per il Veneto».