North East Service, così Veneto Banca
ha scoperto l'ammanco da 30 milioni

Giovedì 3 Ottobre 2013 di Paolo Calia
La sede della North East Service a Silea
TREVISO - Ad avere il sospetto che qualcosa non andasse per il verso giusto stato l'ispettorato di Veneto Banca. Da circa una settimana i vertici dell'istituto avevano chiuso il contratto con la North East Service, scelta fatta anche da altri clienti nell'ultimo anno. E, come normale, avevano chiesto la restituzione delle somme di denaro depositate in giacenza nel caveau della società: circa 8 milioni di euro.



Ogni volta che la banca chiedeva di poter mandare i propri furgoni a ritirare i pacchi di denaro contante, si sentiva rispondere che la somma richiesta al momento non era disponibile perché dislocata in caveau di altre filiali in giro per l'Italia. Gli ispettori di Veneto Banca hanno deciso di andare a verificare se nelle filiali indicate i soldi c'erano oppure no. E, a quanto sembra, non c'erano. Da qui la denuncia che ha fatto scoppiare il caso, con il rapido coinvolgimento di altre banche come il Gruppo Intesa, che reclamerebbe 13 milioni di euro, e il gruppo Poste Italiane che ne avanzerebbe altri 8. Ovvero, una trentina di milioni teoricamente spariti nel nulla. E potrebbe non essere finita qui: la società infatti serviva anche privati impegnati nel commercio, tra cui grandi gruppi di distribuzione.



Secondo i sindacati, Nes avrebbe da qualche tempo dei problemi di liquidità oltre che di parco clienti in costante diminuzione. Decine di dipendenti delle filiali di Padova, Pordenone e Verona sono in cassa integrazione mentre una quarantina sui 96 in servizio a Treviso (su un totale di 580 dipendenti in tutta Italia) è in contratto di solidarietà.





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Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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