Alle 11 di domani - 6 aprile - l’inaugurazione con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il governatore Luca Zaia, alle 18 l’entrata in esercizio del nuovo tratto. E cioè l’interconnessione tra la Superstrada Pedemontana Veneta allo svincolo di Spresiano-Villorba e l’autostrada A27 in entrambe le direzioni. «Un passo fondamentale che permetterà all’opera di raggiungere nuovi flussi di traffico verso Nord», sottolineano in Regione.
Cosa mancano a questo punto per completare la superstrada a pagamento? Intanto la galleria di Malo, lunga 6 chilometri. Ma soprattutto l’innesto al casello autostradale dell’A4 a Montecchio.
I tempi? Lo scorso dicembre Zaia aveva detto che il 2023 sarebbe stato l’anno delle Pedemontana: la previsione era di aprire per giugno tutto il tratto finale, compresa la galleria di Malo, fino a Montecchio Maggiore.
L’ITER
Pensata ancora negli anni ‘90, la posa della prima pietra è avvenuta a novembre 2011 a Romano d’Ezzelino; nel 2012 sono iniziati i lavori al principio della nuova strada mentre nel bassanese i cantieri sono stati aperti a febbraio 2013. L’asse stradale si sviluppa per complessivi 162 km di cui 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria e interessa un ampio bacino territoriale di 114 Comuni, 37 dei quali sono direttamente interessati dal tracciato, 23 nella provincia di Vicenza e 14 nella provincia di Treviso. Il 3 giugno 2019 c’è stata l’apertura al traffico del primo tratto, da Breganze all’allacciamento con l’autostrada A31 Valdastico, di 7,2 km. L’ultima inaugurazione risale all’8 luglio 2022 e riguardava il quinto stralcio tra Spresiano-Villorba e Montebelluna. Fino a ieri la superstrada era completata per un totale di 80 chilometri sui 94 complessivi (85%), appunto da Breganze (Vicenza) a Spresiano (Treviso).
PLAUSI E OBIEZIONI
«La Superstrada Pedemontana Veneta potrà essere un’arteria fondamentale per la mobilità della nostra regione e una grande opportunità per l’economia del territorio - ha detto il presidente della Foiv (Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto), Paolo Gasparetto -. Per questo gli ingegneri del Veneto auspicano il rapido completamento del collegamento fino a Montecchio, nel vicentino, entro breve, che renderà di fatto l’arteria totalmente percorribile». Non mancano critiche: il consigliere regionale di opposizione Andrea Zanoni ha presentato una interrogazione per sapere quali sono le opere complementari previste a progetto e non ancora realizzate e se è stato fatto un monitoraggio sulle “barriere verdi”, ovvero sugli alberi messi a dimora come barriere fonoassorbenti e visive, per verificarne lo stato vegetativo, anche in considerazione della siccità in atto.