Ristoratore si arrende: «Chiudo e vado
a Malta, Equitalia si prenda la mia casa»

Sabato 15 Dicembre 2012 di Paolo Calia
Leonardo Carrà, gestore del Sestin (Unionpress)
TREVISO - La crisi che morde senza piet, la citt sempre pi spenta e grigia, la difficolt di rispettare scadenze e di affrontare le spese, i costi che aumentano e le entrate che diminuiscono: un mix fatale. E schiacciato da tutto questo El Sestin, storico ristorantino di piazzale Burchiellati, chiude. Leonardo Carrà, il titolare, ha deciso: troppi debiti da pagare, troppi problemi, troppe preoccupazioni. In questi giorni, oltre al taglio dell'Enel (servizio comunque ripristinato ieri mattina), deve far fronte alla sospensione del servizio idrico per una bolletta non pagata di circa quattromila euro e uno sfratto imminente. Un po' troppo per continuare a lottare. E lui infatti ha deciso: tanti saluti a Treviso e senza troppi rimpianti. Pronto anche a lasciare la casa a Equitalia: «Che se la prenda».



Carrà, la decisione è presa, se ne va.

«Non ha più senso resistere. Nel 2008 viaggiavo sui 130-140 coperti al giorno e solo per pranzo. Avevo dodici dipendenti e lavoravo con le grosse aziende edili che mandavano qui i loro operai. Poi l'edilizia è andata in crisi. Adesso siamo a 30-40 coperti e tre dipendenti: le entrate calano ma le spese aumentano».



Giovedì ha chiuso per la questione dell'Enel non pagata.

«È sfuggita una bolletta, comunque saldata, anche se in ritardo. Non penso che tagliare il servizio sia una cosa da fare per un'attività che dà del lavoro. In periodi come questi ci vorrebbe più pazienza».



Ma ci sono anche altri conti in sospeso.

«A un certo punto ho preferito pagare i dipendenti piuttosto che le bollette».



Che costi ha?

«L'affitto per esempio: cinquemila euro al mese. Ho chiesto inutilmente al proprietario di ridurlo dopo quasi dieci anni che sono qui. Ma niente. Mi hanno anche tagliato l'acqua: avrei dovuto pagare quattromila euro di bolletta e ho chiesto una dilazione ma non è possibile se non pagandone subito la metà».



Ma quanto le rimane ogni mese dopo aver pagato tutto?

«Niente. Sono mesi che vado in perdita. Avrei dovuto chiudere due anni fa ma tutti dicevano di avere fiducia perché la crisi stava per finire. Le cose sono peggiorate».



E dire che il suo locale è in una delle piazze più vive della città: di sera si riempie di giovani.

«Questa storia della movida: ma dov'è? Non è più così. C'è il problema del parcheggio sempre pieno e delle multe che arrivano regolarmente. Qui si beano nel fare le multe. Perché la gente dovrebbe venire a Treviso? La mostra (di Ca' dei Carraresi ndr) è sempre quella ormai da anni e anche il mercato è scaduto. Non si lavora più: mi conviene fallire».



Ma le porteranno via tutto.

«Equitalia e non so chi si contenderanno la casa. Ma io ho deciso di andare a Malta. Per fortuna ho una professione che vale e un curriculum come cuoco di tutto rispetto. Mollo tutto per ricominciare. Lontano da Treviso».
Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 20:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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