Alla Treviso in Rosa con il cartello elettorale. La candidata leghista veneziana Rosanna Conte scatena la bufera

Lunedì 6 Maggio 2024 di Paolo Calia
Alla Treviso in Rosa con il cartello elettorale. La candidata leghista veneziana Rosanna Conte scatena la bufera

TREVISO - La prima bagarre elettorale scoppia nella Marca, alla "Treviso in Rosa", marcia benefica organizzata ogni anno dalla Lilt per raccogliere fondi per sostenere la ricerca contro i tumori femminili. E ieri, vestite di rosa, si sono presentate al via circa undicimila donne. Tra di loro c'era anche l'europarlamentare veneziana leghista Rosanna Conte, e candidata per un altro mandato in Europa, in primissima fila e pronta a scattare.

Ma prima di partire, salutando ufficialmente la folla, ha sollevato un bel cartellone elettorale tutto colorato: "Conte in Europa", con il "te" finale in giallo. Uno spottone elettorale. Stupore generale. La mossa ha preso in contropiede anche il sindaco Mario Conte (omonimo) e, soprattutto, il suo vice Alessandro Manera, pure lui nella lista della Lega per le Europee che tutto si sarebbe aspettato tranne che una mossa del genere.

Anche lui, in qualità di assessore allo Sport, aveva portato poco prima i saluti istituzionali: «Ma io ho detto poche parole istituzionali», ha precisato alla fine. Non ha aggiunto altro, il disappunto era però evidente. Molto più contrariato il Conte sindaco, non tanto interessato alle disfide elettorali, quanto a preservare la manifestazione da ingerenze politiche di ogni tipo. Dietro le quinte si è arrabbiato parecchio e ha chiesto agli organizzatori di togliere di mezzo quei cartelli. Che, infatti, poco dopo sono spariti.

Lo spottone elettorale alla corsa delle donne


L'europarlamentare si è però accorta di aver messo il piede in fallo. E, a sera, ha tentato di raddrizzare il tiro: «Mi rendo conto che è stato uno scivolone, sicuramente del tutto involontario - ha sottolineato - e mi scuso con gli organizzatori e con le partecipanti perché lungi da me voler approfittare di simili occasioni per farmi campagna elettorale. Lo conferma il fatto che nel mio intervento di saluto non ho fatto alcun cenno di natura politica mettendo invece in evidenza l'importante finalità della manifestazione e alla quale ho preso parte molto volentieri, così come avvenuto nella passata edizione». In presa diretta però era parso tutto molto naturale. L'europarlamentare ha parlato dello sport come «volano per lanciare qualsiasi tipo di attività, soprattutto la cura e la ricerca per quanto riguarda il cancro e i tumori delle donne». Ma davanti al petto aveva il cartello-spot in bella vista a pochi secondi prima del via, quando l'attenzione dei partecipanti e del pubblico era massima.


La polemica e le insofferenze


«Lo scorso anno, in città, c'erano le elezioni per eleggere il sindaco. Ma alla Treviso in Rosa nessun candidato e nessun partito ha voluto portare i propri simboli, nessuno. Altro che farsi campagna elettorale», è sbottato un big leghista inferocito. Se nel Carroccio la protesta monta ma resta sotto traccia, dal centrosinistra sono arrivate bordate non da poco. «Una cosa scandalosa - scandisce Antonella Tocchetto, consigliere comunale del Pd -, mai vista. Non si può utilizzare un evento come la Treviso in Rosa, organizzato per la sensibilizzazione contro la lotta ai tumori, per fare campagna elettorale». Sulla stessa linea Carlotta Bazza, anche lei in consiglio comunale sotto il simbolo del Pd: «L'europarlamentare Conte non ha di certo avuto un bel comportamento. Ha approfittato dei saluti per farsi campagna elettorale. Adesso siamo arrivati a questo. È vero che ha parlato anche il vicesindaco Manera ma è stato molto istituzionale e poi, per l'appunto, è vicesindaco. L'europarlamentare invece si è presentata con tanto di cartello. Veramente incredibile».

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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