Veneto Banca, alta tensione
al vertice: salta l'incontro coi sindaci

Giovedì 29 Ottobre 2015 di Maurizio Crema
Veneto Banca, alta tensione al vertice: salta l'incontro coi sindaci
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Veneto Banca in fibrillazione. Come anticipato dal Gazzettino il presidente Francesco Favotto è in uscita e non a caso la banca ieri ha annullato l’incontro con i sindaci del Montebellunese previsto il 4 novembre mentre potrebbe slittare di un paio di settimane l’assemblea per la trasformazione in spa prevista per il 5 dicembre. Segnali di una situazione al vertice ancora in pieno movimento.

La prima questione da risolvere è quella delle dimissioni di Favotto che si sarebbero accelerate per questioni di salute e del suo sostituto. Una nomina che deve passare in ogni caso al vaglio anche della Bce, che ha l’ultima parola. In corsa per la presidenza ci sono l’attuale vice presidente vicario Alessandro Vardanega e il consigliere d’amministrazione Pierluigi Bolla, ma qualcuno vedrebbe bene alla massima carica di Veneto Banca anche l’avvocato Maurizio Benvenuto, presidente del comitato esecutivo e uomo molto vicino al presidente della Valdo Spumanti.

La dialettica in consiglio d’amministrazione è sempre stata molto accesa anche se diversi osservatori parlano di decisioni che alla fine spesso sono state prese all’unanimità. È vero comunque che in cda ci sarebbero due "partiti", Vardanega e Bolla si troverebbero spesso su sponde opposte e l’entrata in cda dell’amministratore delegato Cristiano Carrus potrebbe avere rotto alcuni equilibri. «Non siamo vicini né a Vardanega né a Bolla - avverte Loris Tosi, consigliere dell’Associazione Per Veneto Banca che controlla quasi il 9% del capitale dell’istituto di credito veneto e che presto potrebbe trasformarsi in un patto di sindacato - nessuno dei due rappresenta il capitale ed è espressione degli azionisti che si raccolgono intorno alla nostra associazione».

Vardanega per esempio in passato avrebbe chiesto maggiore severità sul prezzo delle azioni, tagliato qualche mese fa per decisione del cda da 38,5 a 30,5 euro. La notizia del possibile cambio della guardia in Veneto Banca ha messo in movimento l’intero mondo che orbita intorno all’istituto da circa 90mila soci che sta attraversando un momento delicato e che ha appena varato un ambizioso piano industriale per ritrovare l’utile già dall’anno prossimo. Perno di questo piano messo a punto da Carrus con l’ausilio del vice direttore generale Michele Barbisan è la quotazione in Borsa e l’aumento di capitale da un miliardo da completare entro il prossimo aprile. Passaggi decisivi che potranno scattare solo dopo la trasformazione in spa. L’Associazione presieduta dall’imprenditore vicentino Diego Carraro ha sempre contestato la quotazione in Borsa prevista per il febbraio-marzo 2015 e si prepara nel frattempo a farsi valere nell’assemblea per la trasformazione in spa che fino a oggi non è stata ancora fissata ufficialmente e che secondo alcune voci potrebbe anche slittare per motivi tecnici dal 5 al 19 dicembre.
Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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