TRIESTE - Non si placano le polemiche a colpi di atti, memoriali e denunce, strascichi velenosi della vicenda di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre scorso da casa e il cui corpo è stato trovato il 5 dicembre successivo nel boschetto di San Giovanni.
Ieri - 14 febbraio - si è presentato in Questura Piergiorgio Visintin, il figlio di Sebastiano, marito di Liliana, per rilasciare dichiarazioni spontanee e difendere la propria posizione sostenendo di non aver mai chiesto denaro né al padre né a Liliana.
Sia il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che l'amico di Liliana, Claudio Sterpin, hanno inviato in Procura - e ribadito in successive interviste dirette o attraverso un avvocato - memorie in cui si afferma la convinzione che Liliana non si sarebbe suicidata, ma sarebbe stata uccisa. Sono stati anche segnalati presunti dissapori tra la stessa Liliana e suo marito Sebastiano, causati, anche da motivi economici.
Sebastiano Visintin ha avuto due figli - uno è Piergiorgio - da una relazione precedente.