Esercitazioni militari, piste da sci
chiuse: il sindaco su tutte le furie

Martedì 6 Gennaio 2015 di David Zanirato
La Val Saisera
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UDINE - Esercitazioni militari che rischiano di compromettere la stagione turistica della Val Saisera, paradiso regionale per lo sci di fondo. Capita anche questo in apertura di 2015 e ora si cerca di correre ai ripari. Il caso è «scoppiato», stavolta è proprio il caso di dirlo, a seguito del provvedimento di sgombero che il Comando militare Esercito «Friuli Venezia Giulia» ha inviato nei giorni scorsi al comune di Malborghetto Valbruna, estremo nordest del Nordest. Oggetto? L’avviso dell'inizio delle «esercitazioni militari a fuoco con armi individuali» all'interno del Poligono militare di Malga Saisera, poligono dislocato in una porzione della valle, lembo del tarvisiano scavato dall'omonimo torrente, dominato dalle imponenti vette dello Jof Fuart e dello Jof di Montasio.

L'area, sin dal secondo dopoguerra utilizzata per questi fini dalla Brigata «Julia» alla quale n'è affidata la gestione, si estende per diversi ettari, delimitata a nord-ovest dal torrente Fossa di Carnizza e dal torrente Saisera, a nord-est dalla pista di fondo, a sud-est dal torrente Spranga e a sud-ovest dalle pendici della Torre Genziana. Lo sgombero, per ragioni di pubblica incolumità, è stato disposto per 14 giorni complessivi, dal 5 al 27 gennaio (sabato e domenica esclusi), dalle 8 alle 16 e la zona viene delimitata da bandieroni rossi. Non si tratta di una novità quindi la presenza invernale dei militari nella zona, il problema però è che quest'anno l'attività si è fatta un po’ più ingombrante del solito: «la frequenza delle esercitazioni è aumentata significativamente - sbotta Boris Preschern, sindaco di Malborghetto Valbruna- e questo rischia di pregiudicare la fruizione da parte dei turisti dell'anello da ben 7 chilometri dedicato allo sci di fondo, percorso da sempre meta di appassionati di questo sport, sia italiani che austriaci che sloveni, ammaliati dalla bellezza del paesaggio e dalla tecnicità dell'impianto». Un anello sul quale l'amministrazione sta investendo parecchio, ha provveduto a «battere» le piste acquistando a proprie spese un mezzo ad hoc, non fa pagare i ticket dei parcheggi e se andrà in porto la trattativa con la Regione, si punterà a un rilancio ulteriore.

«Certo è che se le esercitazioni prendono il sopravvento - riflette il primo cittadino - viene gettato alle ortiche tutto il lavoro fatto, con i mezzi militari che rovinano il manto delle piste e limitazioni agli sciatori non certo apprezzate». Per questo Preschern ieri ha preso il telefono e ha contattato i vertici regionali dell'Esercito: «Abbiamo ottenuto subito massima disponibilità a trovare una soluzione - riferisce - e domani (oggi, ndr) avremo un incontro chiarificatore. Per il futuro però spingeremo a far modificare la convenzione che Regione ed Esercito hanno siglato negli anni scorsi, chiedendo di spostare il poligono molto più lontano dalla pista».
Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 07:10

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