I "barbanera"/ L'esercito di rom dalla
Transilvania nel business della questua

Lunedì 8 Luglio 2013 di Monica Andolfatto
Alcuni "barbanera", ossia cittadini rom che arrivano soprattutto dalla Transilvania
VENEZIA - Rom di origine montanara, provenienti soprattutto dalla Transilvania. Un esercito di oltre duecento mendicanti, in maggioranza donne, di cui le cronache locali cominciano a occuparsi un paio d’anni fa. Ma il fenomeno dei "barbanera" esplode in tutta la sua criticit e violenza a partire dell’inizio del 2012 quando si ha la netta sensazione che dietro lo "sbarco" in massa di questi barboni rumeni ci sia una vera e propria regia. Criminale.



Gruppi organizzati che gestiscono con la logica dei clan familiari il business dell’accattonaggio in una delle poche città, Venezia appunto, in grado di attrarre un flusso continuo di turisti per nulla condizionato dalla stagionalità. Il soprannome deriva dal fatto che gli uomini sono sempre vestiti di scuro e sfoggiano barbe lunghe e nere. Di giorno si riversano in centro storico e nelle vie principali di Mestre, di notte "scompaiono" negli accampamenti di fortuna che ricavano sotto i cavalcavia di Marghera, nelle aree verdi, negli edifici dismessi, meglio se vicino ai binari o alla stazione ferroviaria: bivacchi costruiti con tende canadesi, baracche di lamiera e che nel giri di poco si trasformano in discariche. Ma ci sono anche i pendolari che approdano in laguna dal padovano e dal trevigiano.



Col passare del tempo oltre che nel numero sono cresciuti anche in aggressività sia nei confronti dei loro "polli da spennare", ovvero i visitatori cui chiedono insistentemente l’obolo arrivano a spintoni, insulti e minacce nel caso il malcapitato di turno non metta mano al portafogli, sia fra "colleghi" con aggressioni e pestaggi per il controllo del territorio. Fino a diventare un problema di ordine pubblico prima ancora che un’emergenza a carattere sociale.



D’altronde i ripetuti tentativi di approccio messi in campo dal Servizio protezione sociale e umanitaria del Comune sono finora stati respinti al mittente anche solo si trattasse di offrire la possibilità di una doccia e di un pasto caldo. Nessun contatto. I "barbanera" rispondono solo ai capi che li controllano e li sfruttano e che utilizzano i proventi dell’elemosina per l’acquisto di immobili nei paesi di origine. La loro missione è quella di intascare più contante possibile. E alla semplice questua hanno affiancato anche il mestiere del portabagagli abusivo, prendendo di mira il ponte di Calatrava abili nell’offrirsi a portare le valigie - visto che le barriere architettoniche nei fatti persistono - su e giù dagli scalini salvo poi pretendere, più con le cattive che con le buone, la "tariffa" di dieci euro. Lo stesso ai treni tanto a Santa Lucia che a Mestre.



Il Comune ha fatto e sta facendo molti sforzi per tentare di arginarne l’invasione. A partire da Oculus, il programma di rigenerazione urbana, che in collaborazione con la Prefettura, con il braccio operativo della polizia municipale ha sottratto alla malavita e alla marginalità una sessantina di fabbricati e spazi abbandonati. Sgomberi, demolizioni, blindature degli accessi che continuano anche in questi giorni.
Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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