La Regione: ora confronto vero
sui numeri e sul piano industriale

Sabato 28 Dicembre 2013 di Antonella Lanfrit
La Regione: ora confronto vero sui numeri e sul piano industriale
UDINE - «Abbiamo preso atto con favore della sospensione della procedura di mobilità, perché ciò denota finalmente un approccio di tipo industriale» alle questioni sul tappeto. E il tavolo cui si è detta disponibile l'azienda per il 9 gennaio significa che si potrà «discutere su numeri e indirizzi».

Così il vice presidente della Giunta regionale e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, anche lui destinataria della lettera con cui Latterie Friulane il giorno dopo Natale ha fatto sapere di aver congelato l'invio delle lettere a cento dipendenti per la messa in mobilità, in un clima in cui le maestranze avevano già ventilato lo sciopero ad oltranza e ieri rientrato proprio in virtù di tale passo aziendale.

Anche la Regione, dunque, tra gli attori al tavolo cui l'azienda ha dato disponibilità ad esserci per il 9 gennaio (ma non è da escludere un possibile spostamento causa calendario già fitto di qualche interlocutore), quando presenterà il piano industriale e dunque anche la tipologia di rapporto con la bolognese Granarolo, il colosso del latte interessato soprattutto alla produzione del Montasio. Una presa d'atto «con favore», quella dell'assessore Bolzonello, dopo che solo qualche giorno fa, il 23 dicembre, aveva dovuto constatare il «fallimento» del tavolo che la Regione aveva da sempre lasciato aperto per trovare una soluzione ai problemi del consorzio di Campoformido con le connesse ricadute sul fronte occupazione. Ora finalmente «un approccio industriale», secondo l'assessore, perché prima di adire a procedure di mobilità «era necessario che Latterie friulane presentasse alle parti sindacali e alla Regione il piano industriale sul quale discutere per tutelare al meglio il più importante sito produttivo del lattiero-caseario in Friuli Venezia Giulia».
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