CARLINO - Maria Ragna deve il suo nome a una bambina, che vedendola la prima volta, quando aveva un giorno di vita, con quelle sei zampette, ha pensato fosse la figlia di una mucca e di un ragno. Ora la vitellina, se si salverà, dovrà il suo futuro non solo alla sua inestinguibile voglia di vivere di cucciolo, ma anche alla generosità dei molti che, in una gara di solidarietà, dopo il tam tam lanciato su internet dall’associazione che ospita Maria Ragna, hanno contribuito a raccogliere 2.400 euro per pagare il suo viaggio dal Friuli a Teramo, dove gli esperti dell’Università cercheranno di restituirle una vita meno complicata.
IL VIAGGIO
La vitellina di pezzata rossa italiana, che ora ha un mese, non solo ha sei zampe, ma anche una notevole protuberanza addominale.
L’INTERVENTO
L’intervento sarà complesso. «Cercheranno di contenere l’ernia con una retina. Per le zampe in più, dovranno vedere di quanto accorciarle, se le danno fastidio. Sono come le zampe di un altro vitello: si pensa, infatti, sia un fetus in feto, un gemello inglobato in utero. Decideranno gli esperti cosa fare». Una volta operata, Maria Ragna, che «ha compiuto un mese martedì», «tornerà al Sentiero di Ares. Speriamo che vada tutto bene e che possa farsi la sua vita tranquilla qui da noi. Gli interventi che le faranno non sono sicuramente semplici, il suo è un caso complicato, ma per noi è importante pensare di aver provato tutto per salvarla. La vitellina sta bene, infatti. Se stesse male, se soffrisse, non ci saremmo impegnati così. Ma ha un’energia e anche un’arroganza spaventosa, tipica dei cuccioli pieni di carattere: si crede il boss del quartiere, corre, salta, spinge... Un cucciolo felice. Sentiamo con tutti noi stessi di doverle dare questa possibilità». Sui social, la sua storia ha commosso i lettori e subito è partita la macchina della solidarietà.
IL NOME
A Carlino, la vitellina è arrivata piccolissima, quasi un mese fa. «Avevamo già tentato di salvare un altro vitellino, Marcellino, che purtroppo non ce l’ha fatta, perché le aveva proprio tutte. Nello stesso posto da cui veniva lui, è nata questa vitellina e ci hanno chiesto se potevamo occuparcene». Il nome, racconta Misha, è stato «scelto con innocenza da una bambina, non per prenderla in giro. Per questo glielo abbiamo lasciato. L’ha vista per la prima volta a un giorno di vita e semplicemente ha pensato che quella vitellina fosse il risultato dell’amore tra una mucca e un ragno». Ora tutti incrociano le dita perché la piccola Maria Ragna possa avere un futuro migliore.