VENEZIA - «Fino a quando ci sarà anche solo un ostaggio nelle mani di quei delinquenti noi terremo esposta la bandiera d’Israele sulle facciate del Comune». È intervenuto così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sulla polemica legata all’esposizione della bandiera israeliana, che dal 7 ottobre sventola al fianco di quella Ucraina sulla facciata delle sedi comunali. «Venezia è una città libera, che sulla libertà ha fondato la propria grandezza, quelle bandiere vogliono sottolineare l’impegno civile della città per la libertà».
LA POLEMICA
Nelle scorse settimane erano stati i consiglieri Paolo Ticozzi del Pd prima e Andrea Martini di “Tutta la Città Insieme” poi, a sollevare la questione chiedendo al primo cittadino di pronunciarsi nettamente per il cessate il fuoco a Gaza e di esporre sui municipi anche la bandiera palestinese in segno di solidarietà delle vittime nella Striscia. «Non siamo in accordo con quello che sta succedendo a Gaza, abbiamo chiesto il cessate il fuoco più volte - ha spiegato Brugnaro, con la voce a tratti rotta dall’emozione -.
IL PRECEDENTE
Il riferimento di Brugnaro va anche al recente episodio che ha coinvolto la sede universitaria della facoltà di Lettere di Ca’ Foscari, dove nei giorni scorsi erano comparse delle scritte che recitavano “Free Palestine” e “Fuori Leonardo Spa dall’università”, riferimento all’azienda che produce armi e che è partecipata dallo Stato italiano. Solo le ultime in linea temporale di una serie di altre scritte apparse in città nelle ultime settimane, secondo la Digos opera di un gruppo anarchico, nelle quali si accusa l’ateneo e la rettrice di essere “complici del genocidio”.