Schianto mortale in offshore, solo uno aveva le cinture di sicurezza

Sabato 21 Settembre 2019 di Gianpaolo Bonzio
Venezia. Schianto mortale in offshore, solo uno aveva le cinture di sicurezza

VENEZIA - Un'inchiesta, al momento ancora contro ignoti, per i reati di omicidio colposo e naufragio.
Il procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi, ha intenzione di fare piena luce sul tragico incidente di martedì sera sul record della morte, costato la vita al pluricampione di offshore Fabio Buzzi, 76 anni di Oggiano (Lecco), al pilota e amico d'impresa Luca Nicolini (57), anche lui deceduto nello schianto sulla lunata a protezione della bocca di porto di San Nicolò, e al pilota olandese Erik Hoorn, terza vittima del tentativo, riuscito, di polverizzare il tempo di percorrenza tra Montecarlo e Venezia, una classica del mondo offshore percorsa martedì da Buzzi in 18 ore e mezza.
 



Unico superstite, come si ricorderà, Mario Invernizzi salvato dal fatto che si fosse alzato per preparasi la borsa e quindi sbalzato in acqua dall'impatto con la lunata. Ieri pomeriggio Invernizzi è stato dimesso dall'ospedale Civile e si è recato dagli inquirenti per deporre. La sua testimonianza è infatti fondamentale  per comprendere la dinamica dei fatti, essendo l'unico elemento dell'equipaggio ancora in vita.
In mattinata il procuratore Cherchi ha affidato il delicato incarico al pubblico ministero Petroni, facendo però capire che molti punti decisivi per un tipo di inchiesta di questo tenore arriveranno solamente al termine degli accertamenti affidati alla Capitaneria di porto. 

LE POSIZIONI
Tra i vari punti da analizzare, ad esempio, c'è sicuramente quello relativo a come erano posizionati i vari componenti dell'equipaggio della potente imbarcazione e se indossavano o meno le cinture di sicurezza. Dalle prime indicazioni pare confermato che solo uno di loro era legato, mentre altri due non lo erano.
Altro capitolo è quello che concerne gli accertamenti medico-legali dopo una prima ispezione cadaverica. La Procura aspetta la relazione per decidere se far effettuare o meno l'autopsia che potrebbe chiarire, in modo netto, se ci sono ferite particolari e gravi precedenti all'annegamento. In questo caso un aiuto concentro potrebbe arrivare anche dal lavoro che, quella notte, è stato compiuto dai sommozzatori, i primi a poter certificare le varie posizioni delle vittime.

I DATI
Resterà da verificare anche tutto l'aspetto tecnico per appurare se effettivamente si sia trattato di un errore del pilota oppure di altri problemi tecnici od altro ancora. Diverso, invece, l'aspetto autorizzativo. Il procuratore Cherchi ieri ha precisato che il lavoro degli investigatori punta prevalentemente alla scoperta di eventuali reati, anche se è probabile che verranno acquisiti anche i documenti sul sistema autorizzativo della competizione tra Montecarlo e Venezia.
Insomma, serviranno altri giorni per chiarire il quadro complessivo visto che lo stesso procuratore, pur in presenza di varie testimonianze che sostengono che alla guida c'era proprio Buzzi, su questo particolare tema ha spiegato che è necessaria una conferma ufficiale e definitiva da parte degli inquirenti. «Una volta acquisto questo importante elemento - ha sottolineato il procuratore - sarà necessario far luce sulle postazioni per capire dove erano sedute le persone che si trovavano all'interno del motoscafo».

STRUMENTI DI BORDO
Collegato a tutto questo scenario, il pm Petroni sarà anche chiamato ad accertare se, come è stato detto negli ultimi giorni, gli strumenti di bordo fossero stati effettivamente disattivati.
Tra i tanti punti oscuri, oltre alla velocità del mezzo, si sta facendo strada l'ipotesi dell'errore umano dovuto ad una distrazione o alla stanchezza di una giornata infinita alla ricerca del record. Perché la tecnologia c'era, ma forse era in parte spenta.

LO SCENARIO
Sarà inoltre da stabilire se ci saranno conseguenze anche per le numerose imbarcazioni che si sarebbero trovate in aree vietate. A fianco della barca dei cronometristi della Federazione, c'era ad esempio un'imbarcazione di pescatori sportivi che sono stati miracolati per non essere stati coinvolti nell'incidente. Va ricordato che nei canali marittimi non è possibile rimanere ancorati. E chi conosce la situazione ricorda che i controlli in zona sono pochi.
Gianpaolo Bonzio

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