QUARTO D'ALTINO (VENEZIA) - Che sia ironica o di cattivo gusto, a seconda dei punti di vista, la frase incriminata non è certamente conforme ai canoni del politically correct e ha provocato la reazione indignata delle capogruppo di opposizione Caterina Pagnin e Cristina Baldoni, che l'hanno subito bollata come sessista e offensiva della dignità della donna. È diventato un caso politico il post pubblicato su Facebook dal capogruppo di maggioranza nel Consiglio comunale di Quarto d'Altino Matteo Baggio, che dopo aver inserito sull'immagine del proprio profilo il quesito Ma di f... non si parla più?, ha ricevuto i like della vicesindaca Cristina Gasparini e dell'assessore alla Sicurezza Celestino Mazzon, ma anche la richiesta di dimissioni immediate da parte delle consigliere di opposizione e di convocazione di un Consiglio comunale straordinario il 25 novembre per votare un ordine del giorno sulla violenza di genere. «Mentre si parla della necessità di utilizzare un linguaggio inclusivo a Quarto d'Altino le istituzioni usano un linguaggio becero commenta Caterina Pagnin - indicativo di quale sia il livello di considerazione e rispetto per il genere femminile.
Baggio, che è delegato dal sindaco Grosso per le politiche giovanili, si è difeso sostenendo di non aver voluto offendere nessuno. «Chi mi conosce e conosce la mia famiglia ha ben inteso quale fosse il tono e che intendevo dire che oggi si parla solo di politica. Il termine usato può essere inappropriato ma di sicuro non voleva essere sessista». E per blindare Baggio è intervenuto il sindaco Claudio Grosso. «Qui non si dimette proprio nessuno. Sono cinque anni che l'opposizione chiede le nostre dimissioni e cerca ogni motivazione per farlo. È comunque pacifico che chi ricopre ruoli istituzionali, pur non avendo intenzioni, deve utilizzare un linguaggio appropriato, ma se le argomentazioni sono queste avremo cinque anni di tranquillità».