MARGHERA - Che i ladri si stiano dando da fare in città è un dato di fatto a giudicare dalla denunce che stanno arrivando in questi giorni alle forze dell’ordine. In casa, nei negozi, negli uffici. Per lo più di sera o di notte.
Ma che si scatenino pure in pieno giorno allora significa che si tratta di temerari o di disperati. Probabilmente la seconda e non si tratta certo di una giustificazione: rubare è e rimane un reato.
Singolare infatti è quanto accaduto a tre attività situate a poca distanza l’una dall’altra, lungo la stessa strada a Catene, in via Trieste. Come dire un furto seriale.
La “visita” dei soliti ignoti è avvenuta nella pausa pranzo del medesimo giorno, fra le 12-30 e le 16.30. Inutile dire che l’ipotesi più probabile è che la firma sia unica, visto l’arco temporale in cui si sono consumati i raid, lo spazio e le modalità.
E non è da escludere che l’autore - difficile che all’opera fosse più di una persona - abbia agito secondo un piano prestabilito, tenendo d’occhio i vari titolari e controllando i loro spostamenti.
OBIETTIVI
Fra gli obiettivi presi di mira la fioreria Daniela al civico 123. Il ladro si è fatto strada dalla porta principale, ovvero dalla finestra sopra l’ingresso che è risultata forzata e aperta. Si è dovuto accontentare di poco: niente denaro, ha razziato però un Ipad. La proprietaria si è accorta dell’accaduto quando è tornata per l’apertura pomeridiana.
Quindi è stato il turno dell’autoscuola Catene al civico 187. Anche in questo caso lo sconosciuto si è introdotto attaccando un’imposta situata sul lato dell’entrata dell’edificio. Il bottino equivale a quanto conservato in una cassetta: più o meno trecento euro in contanti. La scoperta dell’irruzione attorno alle 15.30, orario di riapertura della sede.
Il tris si compie con la macelleria da Stefano e Samantha al civico 152. Stavolta il malvivente si cala da un lucernario, a conferma che deve trattarsi di un soggetto dal fisico agile e snello. La brutta sorpresa verso le 16.30 alla ripresa della vendita: a un primo controllo avvenuto a mancare all’appello sono due coltelli e nulla più.
INDAGINI
C’è solo da sperare che qualche telecamera installata in zona possa avere ripreso qualche strano personaggio che si aggirava nei dintorni, impallando l’obiettivo per più volte e in un periodo di tempo ravvicinato. Di tracce del suo passaggio nei luoghi dove ha colpito pare che il ladro acrobata non ne abbia lasciate.