STRA - «Sarà dura aprire l'anno scolastico: pressoché tutti gli edifici pubblici sono stati lesionati, ma le scuole più di tutti». Nessuna esclusa: elementari, medie, materne, nido, con il plesso del capoluogo che è stato devastato, racconta la sindaca Caterina Cacciavillani nel corso del tavolo di lavoro intercomunale che si è riunito venerdì a Dolo con la presenza dei sindaci della Riviera del Brenta, parlamentari, consiglieri regionali e l'europarlamentare veneziana Rosanna Conte per portare avanti unitariamente le necessità del territorio colpito gravemente dalla tempesta di mercoledì 19 luglio e dei giorni seguenti.
LAVORI IN CORSO
C'è stato tanto lavoro da parte dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile intercomunale nelle prime ore per mettere in sicurezza le lastre di vetro che penzolavano dalle finestre dell'ex municipio (che insiste sulla piazza in pieno centro) e del centro civico e il distretto, che dovevano poter continuare con l'ordinaria amministrazione, problema per fortuna che non si è posto per le scuole al momento chiuse. I centri estivi a Stra si svolgono in biblioteca, dove il tetto ha retto e non piove all'interno.
LISTA INFINITA
Ma la lista dei danni è lunghissima: «La prima valutazione parla del 30% di lampioni rotti, ma probabilmente saranno il 50% - prosegue la sindaca - Tutte le calotte di plastica dei semafori sono partite, ma fra giovedì e venerdì le luci sono state ripristinate, anche se senza calotta. Alcune strade sono tutt'ora senza illuminazione, per danni più importanti alle centraline, specie a Paluello. Poi le strutture sportive: i fari del campo principale dello stadio, tutti nuovi, sono andati, qualche vetrata del palazzetto dello sport, la piscina è stata fatta evacuare per timore delle vetrate, la casetta del tennis ha tegole e vetri rotti ma il tendone è miracolosamente a posto». Anche la chiesa di Stra ha infiltrazioni dal tetto, dove non c'è la guaina, ma ci sono i fili elettrici ed è stata chiusa, le celebrazioni si fanno nel centro parrocchiale. La Casa di riposo ha circa 150mila euro di danni fra lampioni esterni, motori dei condizionatori, qualche vetro e tetto lesionato in alcuni punti, per fortuna dove si trovano i locali di servizio. «Ma la gente non si è persa d'animo, in questi giorni ho visto tanti sui tetti, sulle impalcature, un fermento di gente che si sta arrangiando, qualcuno sta già rifacendola guaina, ha i coppi pronti da mettere su. Abbiamo 3.500 famiglie circa, e sono state colpite praticamente tutte. Ovviamente non possiamo che fare stime approssimative, ma c'è fretta di avere numeri da portare sui tavoli per l'emergenza e per le persone di poter tornare prima possibile alla vita di prima».