Mirano, maltrattamenti in asilo, titolare dell'Hopla Iuhu a processo: la accusano i genitori di 6 bambini

Domenica 27 Marzo 2022 di Gianluca Amadori
La sede dell'asilo Hopla di Mirano
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La titolare di una delle più rinomate scuole per l’infanzia di Mirano si dovrà difendere dall’accusa di maltrattamento ai danni dei piccoli ospiti della sua struttura. Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari di Trento ordinando alla Procura di formulare il capo d’imputazione a carico di Elisa Barbara Stella per una serie di episodi collocati tra il 2014 e il 2018.

Il processo si farà a Trento in quanto il genitore di uno dei bambini è un magistrato in servizio a Venezia, circostanza che ha imposto il trasferimento del fascicolo in una diversa regione.

Parti offese nel procedimento figurano attualmente sei diverse famiglie, patrocinate dagli avvocati Graziano Stocco di Mestre e Maurizio Paniz di Belluno, i quali sono intenzionati a costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni sofferti. La vicenda che riguarda l’Hopla Iuhu di Mirano è particolarmente delicata in quanto le vittime dei presunti maltrattamenti sono bambini molti piccoli che, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, avrebbero subito «violenza sicuramente psicologia e a tratti anche fisica», come scrive il giudice di Trento nel provvedimento con cui chiede alla Procura di procedere, ritenendo che «le risultanze di indagine siano sufficienti per l’elevazione dell’imputazione per maltrattamenti a carico dell’indagata».

L’iter del procedimento penale è stato piuttosto tormentato. A far partire gli accertamenti sono state le segnalazioni di alcune insegnanti che lavoravano nella struttura, a seguito delle quali i carabinieri installarono telecamere nascoste all’interno dell’asilo. Le telecamere furono però scoperte e, a conclusione degli accertamenti, la Procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione ritenendo che non siano emersi elementi sufficienti per un processo. I genitori dei bambini hanno presentato opposizione e il gip, studiando il caso, si è accorto di non poter decidere in quanto una delle parti offese è un collega.

Il fascicolo è passato quindi a Trento dove la Procura ha rinnovato la richiesta di archiviazione, ma il gip è stato di diverso avviso e ha disposto la formulazione del capo d’imputazione. Nel provvedimento si legge che «il contesto di mancanza di cura materiale anche dal punto di vista dell’approntamento di presidi igienici» all’interno dell’asilo «non può essere svalutato a mera sciatteria»; al contrario il giudice sottolinea la «reiterazione delle condotte “correttive” e punitive», ritenendo avvalorata «l’esistenza dell’elemento soggettivo del reato» di maltrattamento. La difesa, rappresentata dall’avvocato Tommaso Politi respinge ogni addebito, negando l’esistenza di qualsivoglia maltrattamento a danno dei bambini ed è certa di poterlo dimostrare al processo.

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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