MESTRE - «Come fai ad ascoltare questa musica al cellullare? Un vinile di Lucio Dalla fa venire i brividi, per la bellezza del suono dei bassi, la sua profondità, la separazione dei canali». La canzone "Apriti cuore" del cantautore bolognese che ha usato la musica per poter comunicare risuona ad alto volume all'interno della "Casa del disco", dietro a piazza Ferretto. Il suo fondatore, Massimo Cossovel, festeggia i 50 anni di attività con il giradischi sul bancone e innumerevoli vinili da fare ascoltare ai clienti che continuano a frequentare il negozio. «Hai uno di questi cinque dischi per un regalo a un amico?» gli ha chiesto sabato mattina una donna, tra le persone in coda.
LA STORIA
Alla fine degli anni Sessanta non c'era un garage a Mestre, dove non si suonava. Da una gara di gruppi musicali al cinema Corso, cui hanno partecipato alcune delle band più in voga all'epoca, è cresciuta la passione fino a quando ho deciso di aprire il negozio Marte in via Bissuola». Qui Cossovel vendeva libri di scuola, fumetti e dischi usati di tutti i generi. Poi ha lasciato il negozio al cognato e il 19 aprile del 1974 ha aperto "La casa del disco". «Un negozio nuovo, in centro, che ha funzionato spiega , perché abbiamo avuto successo. Ho sempre tenuto tutti i generi, al tempo c'erano i mostri sacri meravigliosi di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Elton John, i Jethro Tull». A Mestre una volta erano presenti sette negozi di musica, come lo storico "Discobolo" in via Mestrina, "Parole e musica" vicino al Teatro Toniolo. «Il 1995 per noi è stato l'anno in cui abbiamo lavorato di più - confida Cossovel -. A Natale c'era la coda fuori dalla porta. Sopra avevamo aperto anche Radio Mestre. Poi è diminuito il lavoro, c'è stata una concentrazione di centri commerciali. Con i soldi che ho guadagnato in quegli anni sono sopravvissuto fino a oggi, conservando una sola commessa su sei». Nelle due stanze del negozio ci sono almeno 30mila pezzi, vinili nuovi e usati, cd e anche film. «Il vinile è tornato, perché va ascoltato in poltrona - dice l'uomo -. Il pubblico preferisce ancora gli artisti storici, stranieri e italiani, tra cui Lucio Dalla, Pino Daniele, Mina, ma non i rapper e i trapper. La gente se li scarica, ma credo non sia musica di spessore, monotona con basi tutte uguali».