Rapine a Mestre, la paura dei commercianti: spray urticante in cassa

Venerdì 13 Dicembre 2019 di Filomena Spolaor
Rapine a Mestre, la paura dei commercianti: spray urticante in cassa
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MESTRE - Lo spray urticante è vicino alla cassa. «Se entra qualcuno di pericoloso mi sento sicura - dice Cristina Borsetto, titolare del negozio Alda Boutique in via Carducci 21 - Io ho paura e verso le 19 mi chiudo dentro a chiave». Cristina conosceva Luca Donadini, 40enne di origini padovane, uno degli uomini responsabili insieme a Josè Luis Miranda Matos, 47enne di cubano, dell'aggressione violenta alla diciannovenne cuoca mestrina avvenuta mercoledì 13 novembre alle 15 in via Felisati. Picchiata, rapinata, il volto sfregiato da una coltellata. I carabinieri martedì pomeriggio hanno arrestato i due aggressori nella zona tra piazzale Donatori di Sangue, via Carducci e via Felisati.

Cuoca di 19 anni pestata e sfregiata al viso durante una rapina

La paura tra i commercianti non è mai svanita, nonostante il passaggio delle forze di polizia. «Il padovano era un volto noto qui sotto i portici della via - racconta Cristina - Era uno di quelli che di mattina stazionano davanti al Simply, poi si spostano all'ex Brek, vanno a pranzo alla mensa dei Cappuccini e a cena alla mensa in via Querini. Questa dovrebbe chiudere, e potrebbe essere sostituita con dei servizi di assistenza necessari». 
 
GUERRA QUOTIDIANA
Della stessa idea anche le commesse del supermercato Simply, al civico 23 di via Carducci, non lontano da via Felisati, dove è avvenuta l'aggressione. «Alle 20.45 quando usciamo per andare al parcheggio abbiamo paura - afferma una dipendente - Anche io avevo visto più volte l'uomo cubano che ha aggredito la giovane cuoca. Ricordo una sera, mentre era coinvolto in una lite violenta con alcune donne. Faceva parte del gruppo di sbandati che si ritrovano sempre nella zona. Entrano spesso dentro al supermercato in stato alterato. Rubano, e si scatenano liti con la guardia giurata». «Due giorni fa sono stata minacciata da una donna dello stesso gruppo, che voleva cambiare moneta. C'è quasi sempre una pattuglia dei vigili che presidia la zona, ma non riesce a intervenire in modo efficace per mandarli via tutti». Ieri verso le 17 accanto alla fermata dell'autobus vicino alla fontana sotto la pioggia, stazionava un barbone con il carrellino della spesa. Dall'altra parte della strada, nonostante ci fosse la guardia giurata di fronte all'In's, sotto i portici davanti all'Ex Brek, il gruppo di sbandati bivaccava con delle bottiglie di birra. Entrano e escono dal supermercato, oppure utilizzano la fontana come un wc, così come una vecchia e fatiscente cabina dell'Enel. In via Felisati, non lontano dal Gran Central Mestre in Piazzetta Monsignor Giuseppe Olivotti, un mese fa è accaduta la brutale aggressione alla giovane cuoca. 

PIAZZETTA OLIVOTTI
«Noi i risultati con l'apertura del locale li stiamo vedendo - spiega il gestore del nuovo Bistrot, Giovanni Dal Poz - Bisogna lavorare su via Carducci, sul collegamento tra via Piave e il centro di Mestre». Sotto i portici di via Carducci, dopo il Brek, di fronte al Simply, c'è un bar gestito da cinesi, che di sera diventa il loro punto di ritrovo. La pattuglia del radiomobile della polizia locale è lì ogni sera. «Spesso qualcuno di loro dorme sotto i portici del nostro condominio», racconta Sergio Maurizio, residente di via Felisati. «Chiamiamo le forze dell'ordine. Li fanno spostare, ma poi tornano». La mensa di Ca' Letizia dovrebbe essere trasferita entro il 31 dicembre, ma commercianti e residenti non hanno avuto alcuna conferma. «La mensa una volta - commenta il gioielliere Mario Romano era frequentata da chi non ce la faceva con la pensione. Ora ci sono sbandati che fanno i prepotenti». 
Filomena Spolaor
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