Follia a Mestre. Sesso in strada distesi in una fioriera: lui non ha tolto neanche il casco della moto

Giovedì 20 Luglio 2023 di Fulvio Fenzo
Follia a Mestre. Sesso in strada distesi in una fioriera: lui non ha tolto neanche il casco della moto

MESTRE - Il caldo gioca brutti scherzi.

Ma da qui a placare i bollenti spiriti direttamente in strada con le macchine che ti corrono a fianco, distesi su una fioriera e, lui, senza nemmeno levarsi il casco della moto, ce ne passa parecchio. Una notte decisamente a luci rosse quella tra ieri e martedì lungo via Trento, di fronte al Bicipark e a due passi dalla stazione, con una coppia che ha dato spettacolo a bordo strada sotto gli occhi degli automobilisti e degli abitanti del condominio, increduli ma ormai abituati al peggio. Perché qui tra prostituzione, traffico di droga, furti e degrado generale ci hanno fatto il callo da anni. E, tra appartamenti trasformati in locazioni turistiche ed altri ceduti a stranieri di tutte le nazionalità, anche gli ultimi abitanti "storici" sognano ormai di andarsene.

IL VIDEO

L'intera scena dell'amplesso è stata filmata e postata ieri mattina in Facebook sul gruppo Sei di Mestre se... da un "partecipante anonimo" che, dopo pochi minuti, ha rimosso il filmato, evidentemente nel timore di essere riconosciuto come autore della ripresa. Solo un commento, che è anche un appello disperato: "Ore 23.30 via Trento fronte strada: facciamo qualcosa?". «Quella donna la conosciamo bene - dicono da queste parti -. È dell'est ed è ben diversa dalle prostitute cinesi che sono stabilmente da queste parti, adescano i clienti e si spostano più lontano. No, lei è così e abbiamo visto anche noi tutta la scena dalla finestra. Prima si è spogliata e, quando è arrivato quel motociclista, ci hanno dato dentro senza farsi alcun problema. Poi lui è risalito in moto e lei è rimasta qui, seduta sulla stessa fioriera, ripulendosi con quei fazzoletti che sono ancora lì, perché qui non passano mai a pulire». Del resto la prostituzione in via Trento è tornata da tempo, ma senza mai arrivare ad episodi come questo. Poco dopo l'angolo con via Fagaré ci sono ancora i segnali stradali con il divieto d'accesso ai non residenti dalle 22 alle 4 di notte, come da ordinanza anti-lucciole che ormai non viene rispettata da nessuno.

IL DEGRADO

«Me li ricordo quei tempi - racconta un'anziana spingendo un carrellino per andare a fare la spesa -. C'era più prostituzione ma, almeno, non avevamo a che fare anche con tossicodipendenti e spacciatori. Io ho 73 anni, sono nata ed ho sempre vissuto qui. Ora sono rimasta vedova ed ho deciso di andarmene. Ho preso una casa a Favaro per stare più tranquilla. La mia? Sono riuscita a venderla, anche se ho preso ben poco. Ma qui non si può più stare». Un paio di settimane fa ha dovuto chiamare polizia e 118. «Volevo aprire la porta del mio magazzino dall'interno, ma non si riusciva. Pensavo di aver dimenticato di sbloccare qualche serratura o di non aver tolto le sbarre che abbiamo messo per evitare i furti e invece, andando fuori a vedere, ho scoperto che c'era un ragazzo che dormiva davanti. Non si svegliava in alcun modo, da tanto era fatto». Altro condominio, anche qui l'unica a rispondere è un'anziana che vive da sola: «Dopo le 17 non esco più di casa, ho troppa paura con quelli che girano da queste parti». Sul pianerottolo, al piano di sopra e in quello di sotto, solo famiglie di stranieri. «Famiglie? In un alloggio saranno in dieci, o forse anche in dodici. Gentili comunque, perché mi chiedono sempre come sto, ma di notte senti movimenti a tutte le ore». «Chi ci comanda dovrebbe venire a vivere qui per un po', per capire davvero come si sta - si ferma un'altra donna sulla settantina -. Come minimo dovrebbero toglierci le tasse come riconoscimento del danno esistenziale in cui ci hanno portato. Non è possibile trovarsi ad abitare in un posto che non è più casa tua».

IL GARAGE DELLE BICI

Sui citofoni, tra nomi dei "vecchi mestrini" e dei nuovi arrivati da ogni parte del mondo, si aggiungono sempre più spesso appartamenti dati in affitto per qualche giorno a turisti che li usano solo per pernottare. «Vivere in condomini così è tutta un'altra cosa - dice una coppia di anziani -. È un problema con le pulizie, con la gestione degli spazi comuni, con le regole che tutti dovrebbero rispettare. Ma questo sarebbe anche il meno, perché a volte arriva gente che non capisci come viva, che lavoro faccia. Un esempio? Vuole un esempio? Seguiteci». E allora seguiamo la coppia su retro del palazzo, sempre in via Trento. «Guardate dentro alla finestra col vetro rotto di quel magazzino» indicano gli anziani. All'interno del piccolo garage ci sarà una decina di biciclette più o meno nuove. «A volte se le portano dentro anche in spalla. Chissà di chi erano...».

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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