CHIOGGIA - Spiagge libere a Isola Verde: il Comune fa dietro front e le ripristina per intero, ma "castiga" la dirigente che aveva, di fatto, vanificato il provvedimento con cui erano state ridotte a favore degli stabilimenti privati.
LA RICHIESTA
Nei mesi successivi, basandosi sulla citata delibera di Giunta, i quattro stabilimenti avevano chiesto l'ampliamento definitivo della loro concessione alle porzioni di spiaggia libera individuate dalla variante. Tale ampliamento non era automatico ma richiedeva una evidenza pubblica della durata di 60 giorni (per consentire ad eventuali concorrenti di presentare proposte alternative che, però, a quanto pare, non sono arrivate) e qualche altro adempimento che ha portato la vicenda alla data di oggi. Nel frattempo, il 29 settembre scorso, un sopralluogo dei tecnici dell'Ufficio Urbanistica comunale, insieme al dirigente, Lucio Napetti, aveva accertato che il ripascimento eseguito a fine estate sulla spiaggia di Isola Verde aveva ripristinato lo stato dei luoghi precedente alle mareggiate invernali. Sulla base di questo sopralluogo, e della relativa relazione tecnica, il 17 ottobre la Giunta comunale, con la delibera n. 144, revoca la sua delibera n. 41 del 21 marzo e riporta i quattro stabilimenti alle loro concessioni originarie, e le spiagge libere all'estensione precedente. Stando così le cose sembra un "ripensamento" legato a condizioni oggettive. Ma c'è qualcosa di più.
IL PREAVVISO
Il 10 ottobre scorso Daniela Ballarin, dirigente comunale con delega al Demanio Marittimo, aveva inviato ai quattro stabilimenti balneari una lettera di "preavviso di diniego" alle loro richieste di stabilizzare gli ampliamenti su spiaggia libera. E tra le motivazioni del diniego c'era l'esito del sopralluogo a Isola Verde, ma anche il mancato rispetto, con gli ampliamenti in questione, del limite del 20%, in violazione della legge regionale. La Ballarin faceva notare di aver chiesto agli uffici competenti del Comune la dimostrazione del rispetto di tali limiti, di averlo chiesto anche all'Avvocatura civica che, a sua volta aveva girato il quesito agli uffici tecnici preposti, ma di non avere mai ricevuto risposta e, anzi, compiendo in autonomia una sua verifica, di aver accertato che la percentuale di spiaggia libera, sia pure per poco più di 100 metri, era inferiore al minimo regionale. Il 21 ottobre, con proprio decreto, il sindaco Mauro Armelao ha tolto alla Ballarin le competenze su Demanio turistico e marittimo e Demanio comunale ed espropri, per assegnarli, rispettivamente, al dirigente dell'Urbanistica, Lucio Napetti, e a quello dei Lavori pubblici, Stefano Penzo.