La serata di Alin: cena, birra, giro a Jesolo, ma tace sulla botta alla sua Golf

Venerdì 19 Luglio 2019 di Gianluca Amadori
La serata di Alin: cena, birra, giro a Jesolo, ma tace sulla botta alla sua Golf
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Prima la cena a base di carne in un ristorante di Torre di Mosto; poi un giro a Jesolo per andare in discoteca; infine il rientro verso Musile col grave incidente stradale costato la vita a Riccardo Laugeni, Eleonora Frasson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo a Ca' NaniMarius Alin Marinica ha ricostruito la serata tra sabato 13 e domenica 14 che ha sconvolto la sua vita e ancor più quella di 4 famiglie e dell'unica sopravvissuta, Giorgia Diral.

IERI IL FUNERALE DEI RAGAZZI Addio Giovanni, Leo, Eleonora e Riccardo. Stadio di Musile gremito per l'ultimo saluto ai ragazzi morti nell'incidente di Jesolo /Foto /Video

Il 27enne di origini romene, in Italia da anni come lettricista, l'ha ricostruita di fronte al gip di Venezia, Massimo Vicinanza, il quale lo ha interrogato mercoledì, emettendo a suo carico la misura degli arresti domiciliari con il braccialetto, la stessa chiesta dal pm Giovanni Gasparini, e dunque la più severa applicabile.
 
«SOLO UNA BIRRA»Marinica, accusato di omicidio stradale plurimo e fuga, reati per i quali rischia almeno 10  anni di reclusione, ha riferito di aver bevuto una birra a cena, lasciando quindi che fosse il suo amico, Catalin (che non beve) a guidare fino a Jesolo. La coppia, però, decise di non fermarsi nella discoteca perché c'era troppa gente. E così fecero rientro verso Musile: questa volta al volante si è messo lo stesso Alin, ed è lui che conduceva la Golf durante il sorpasso e l'urto contro la Fiesta, poi finita fuori strada. Anche di fronte al gip il ventisettenne ha confermato la versione resa fin dall'inizio: ha sentito il rumore di un urto, ma ha pensato di aver toccato con lo specchietto. Le fotografie della sua auto fanno però pensare ad un urto ben più importante: la strisciata percorre la fiancata destra a partire dalla portiera posteriore ed è evidente un'ammaccatura della carrozzeria all'altezza della ruota. Ecco perché gli inquirenti non credono alla sua versione.
Fatto sta che Marinica non si è fermato. Ha proseguito la sua corsa verso Musile, dove ha lasciato Catalin a casa, per recarsi a fare visita ad un'amica, dalla quale si sarebbe fermato poco più di mezzora, per poi andare a prendere la compagna, che lavora in un locale, e infine fare rientro a casa, dove qualche ora più tardi è stato svegliato dai carabinieri.
Al giudice l'indagato ha riferito che la compagna si è subito accorta dell'ammaccatura sulla fiancata destra e, di fronte alle sue richieste di spiegazione avrebbe risposto tagliando corto. Racconto al quale gli inquirenti cercheranno conferme e riscontri, soprattutto sul fronte dell'alcool bevuto prima di mettersi al volante. Gli esami a cui è stato sottoposto sei ore dopo l'incidente, hanno evidenziato una percentuale di alcool di 0,5 (cioè appena al di sotto di quella perseguibile in via amministrativa) che Marinica ha giustificato con una birra bevuta assieme alla compagna dopo il rientro a casa. In assenza di prove, non gli è stata contestata l'aggravante della guida in stato di ebbrezza.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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