Ca' Foscari cataloga i graffiti sui muri di Venezia: nove secoli di storia "popolare"

Venerdì 20 Settembre 2019
W Marco Giustinian, la scritta sotto il corno dogale: un graffito cinquecentesco a Venezia
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VENEZIA - I graffiti a Venezia tracciati dal XII al XX secolo saranno mappati. L'operazione è dell'Università Cà Foscari, nell'ambito dei progetti pilota di Venice Time Machine già avviati dal Dipartimento di Studi Umanistici, catalogare per la prima volta oltre 5000 iscrizioni murarie. Si tratta di disegni, simboli, scritte e persino giochi come la tria che figurano su colonne, muri, pareti di palazzi e chiese a Venezia, edifici pubblici e privati che testimoniano la volontà nei secoli di «lasciare un segno», di dire qualcosa a chi passa e guarda. È la storia di otto secoli di passaggi e queste tracce lasciate nel tempo sulla città sono di mercanti, turisti, marinai, persone che a vario titolo sono transitate per la città e che hanno scritto, inciso, graffiato, disegnato, dipinto e lasciato indelebile impronta della propria storia.

La catalogazione digitale di questo enorme patrimonio un po' fuori dagli schemi, ma di grande interesse culturale e sociale, è stato avviato dalla professoressa Flavia De Rubeis, ordinaria di Paleografia latina presso il Dipartimento di Studi Umanistici e coordinatrice del progetto «Tourists in Venice across the centuries». Tra gli esempi ci sono quelli medievali del Lazzaretto nuovo dove i marinai in quarantena lasciavano la loro modesta testimonianza o insultavano e segnalavano quanti erano pericolosi tra i loro compagni.


Un graffito cinquecentesco a Venezia: W Marco Giustinian, e sopra il corno dogale
Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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