VERONA - Tecnicamente il termine per formalizzare gli apparentamenti in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno scade domani alle 14, ma a Verona nessuno ci crede: il sindaco uscente Federico Sboarina non intende fare accordi con il neoberlusconiano Flavio Tosi, arrivato terzo al primo turno pur con un bottino di voti pari al 24 per cento, e non intende neanche accettare le accuse di spaccare la coalizione. «Il centrodestra si era già presentato diviso, ma questo fa già parte del passato.
FRATELLI D'ITALIA
Sboarina, sostenuto da Fratelli d'Italia e Lega, spera nei voti di Forza Italia, ma senza passare per l'apparentamento. In questo gli ha dato man forte Ignazio La Russa: «L'importante - ha detto il braccio destro di Giorgia Meloni - è trovare un accordo sul progetto e, aggiungo io, sulla squadra», rispetto alla quale, «se ce ne fosse bisogno, sono pronto a fare da garante. L'apparentamento tecnicamente non conviene, visto che finisce per avvantaggiare chi resta all'opposizione. La stessa Meloni ha invitato Sboarina a salvaguardare l'unità del centrodestra, senza specificare in quale forma». E ha lanciato una frecciata a Tosi: «Non cerchi la fuga nascondendosi dietro un motivo tecnico».
GLI AZZURRI
Forza Italia, però, insiste. Da Roma si fa sentire Maurizio Gasparri: «È necessario fare apparentamenti formali ai sensi di legge, in tutte le città dove ci sono in campo, al secondo turno, candidati del centrodestra. L'apporto di Forza Italia è totale e completo per aggregare tutte le forze del centrodestra, da Verona a Catanzaro, da Parma a Piacenza». Stesso richiamo da Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Verona è una città simbolo. Sarebbe diabolico disattendere la volontà di riunire le forze in tutti i ballottaggi per non consegnare alla sinistra la città in cui siamo maggioranza virtuale. C'è ancora tempo, anche se poco, per un ravvedimento operoso». E la parlamentare Licia Ronzulli: «Se un sindaco decide di non apparentarsi, onestamente dà un vantaggio al centrosinistra. Nel momento in cui questa decisione rischia di penalizzare i cittadini di Verona, allora bisogna forse intervenire». Ma se Sboarina non cede, Tosi non è da meno: «Senza apparentamento non c'è intesa, non è accettabile essere trattati come dei paria, è indispensabile pari dignità».
LA LEGA
Insistono gli azzurri, ci spera anche Matteo Salvini. «A Verona le interlocuzioni sono in corso, noi abbiamo auspicato l'apparentamento da sempre e la Lega resta su questa posizione, cioè chiediamo che ci sia l'apparentamento», dice il commissario regionale del Carroccio, Alberto Stefani.
TOMMASI
E Damiano Tommasi? L'ex centrocampista candidato del centrosinistra arrivato primo col 40%, oggi parteciperà al torneo di calcetto organizzato dalla sua coalizione Rete!. «Se sono preoccupato per il secondo turno elettorale? Mai stato così sereno», ha detto a The Post internazionale Tpi. Nel frattempo ha incassato l'appoggio di Matteo Renzi: «Io a Verona voterei Damiano Tommasi», ha detto il leader di Italia Viva che al primo turno aveva sostenuto Flavio Tosi.