Sequestro di 6 milioni di euro a due amministratori vicentini. Per sfuggire al Fisco usavano al tecnica del "dimenticatoio"

Giovedì 7 Gennaio 2021
Sequestro di 6 milioni di euro a due amministratori vicentini. Per sfuggire al Fisco usavano al tecnica del "dimenticatoio"
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VICENZA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari per l'importo di oltre 4,2 milioni di euro, in relazione al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte sul conto di due amministratori di una società vicentina, avente una cospicua parte della clientela rappresentata, tramite appalti, da Enti pubblici o da società riconducibili al settore pubblico, e per l'ulteriore cifra di oltre 1,7 milioni di euro in capo a tre amministratori della stessa impresa, due dei quali già attinti dalla precedente misura, in relazione al delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale.

Metodo Dimenticatoio

L'operazione trae origine dalla metodologia operativa Dimenticatoio, basata sull'utilizzo dell'informatica operativa per l'individuazione degli indici di rischio economico-finanziario e finalizzata al contrasto del fenomeno rilevato, in numerosi casi di frode fiscale, per il quale gli amministratori e/o titolari di quote di società con rilevanti debiti tributari provvedono a cedere le proprie quote a soggetti «nullatenenti», a far nominare una «testa di legno» quale nuovo amministratore e, soprattutto, a trasferire la propria sede legale dalla provincia di Vicenza in un'altra, spesso in una grande città metropolitana.

In particolare, l'attivo patrimoniale dell'azienda, nel corso del 2014, era trasferito ad un'altra impresa, riconducibile ai primi due amministratori citati, mediante una strumentale operazione di scissione societaria avvenuta in pieno stato di dissesto della società - all'epoca già indebitata verso l'Erario per oltre 6 milioni di euro e successivamente dichiarata fallita nel 2016 - così svuotandola delle risorse necessarie per rientrare dall'ingente debito verso l'Amministrazione finanziaria, individuabili nel valore dell'attivo societario illecitamente trasferito di oltre 4,2 milioni di euro. Nel contempo, dalle investigazioni è emersa la responsabilità dei due amministratori, unitamente ad un terzo, per la distrazione di liquidità, pari all'importo di oltre 1,7 milioni di euro, nel periodo antecedente al fallimento, in danno del ceto creditorio.

Sequestri

I militari hanno sottoposto a sequestro, nel complesso, disponibilità finanziarie e quote societarie nei confronti di T.M., 52enne di Roma, D.V.M., 47enne di San Giovanni in Persiceto (Bologna) e G.M., 60enne di Roma, amministratori della fallita, per un totale di oltre 117.000 euro, nonché beni immobili in capo sempre a T.M., costituiti da un'abitazione ed una pertinenza ubicati a Villaga (Vicenza), per un valore di circa 290.000 euro. Questi immobili erano stati simulatamente alienati, nel 2013, in favore del coniuge allo scopo di evitare l'apprensione patrimoniale degli stessi da parte dell'Amministrazione finanziaria; tuttavia, le investigazioni ne hanno dimostrato la piena riconducibilità all'indagati.

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