Torre di legno, non c'è truffa

Sabato 20 Novembre 2021
Torre di legno, non c'è truffa
JESOLO
Caso Greenery, disposta l'archiviazione per l'agente immobiliare di Jesolo Marco Pegoraro, imputato con l'imprenditore trevigiano Fabio Bordin e la moglie Sonia Miatton nel processo seguito alle denunce per il versamento di ingenti caparre, anche di 200mila euro, per appartamenti e palazzi-fantasma al lido. Si tratta di Greenery, in via Pordenone, a ridosso di piazza Drago, una palazzina di 12 appartamenti divisi su 4 piani, mai realizzata. Al pari della Cross Lam Tower, che doveva essere il grattacielo in legno più alto d'Europa, 14 piani vicino a piazza Trieste.
LE DENUNCE
Dopo le denunce presentate da due clienti, i tre erano imputati in uno dei due procedenti penali avanti il Tribunale di Venezia. Nel provvedimento il giudice ha disposto l'archiviazione per i tre imputati, escludendo il reato di truffa, evidenziando che nel contratto stipulato fin dall'inizio era stato precisato che il terreno su cui l'immobile doveva essere costruito non era, in quel momento, di proprietà dei venditori. In più, il giudice ha ribadito che la società venditrice ha mantenuto i contatti con l'acquirente, tentando anche di ricomporre la controversia. I legali di Marco Pegoraro, gli avvocati Leonardo Marini e Alessandro Filippi del Foro di Venezia, hanno dunque ribadito che l'agenzia del professionista jesolano, a seguito delle vicende legate a Greenery e Crosslam Tower, ha subito un rilevante danno d'immagine che ha avuto ricadute commerciali sull'azienda, che saranno oggetto di future iniziative legali.
LA VICENDA
Sullo sfondo rimane, dunque, l'operato della Mia re Srl, la società trevigiana collegata alla realizzazione della Cross Lam Tower e della Greenery, dichiarata fallita lo scorso aprile. «Va inoltre ricordato dicono i legali che gli stessi famigliari di Pegoraro hanno presentato delle querele nei confronti di questa società per aver versato delle somme per acquistare degli appartamenti nei due residence che non sono mai stati costruiti. Allo stesso tempo sono state avviate anche delle azioni a tutela dell'agenzia, che ha svolto solo il ruolo mediatore». Da precisare che deve ancora concludersi un altro procedenti nato per le denunce presentati da altri acquirenti. Questa vicenda rappresenta un vero buco nero nell'edilizia jesolana. Il primo progetto ad essere presentato, con tanto di convegno pubblico, fu la torre di legno nell'ottobre 2018. Al pari della Greenery, nonostante le sostanziose caparre versate dagli acquirenti. Infine, non va dimenticato che lo scorso marzo, la Guardia di Finanza, a carico dei due coniugi, aveva eseguito un sequestro preventivo di soldi e beni per 730mila euro pari alle caparre versate.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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