«Ho avuto un problema di salute importante. Un tumore alla vescica. E poi, durante la chemio, ho preso il Covid per la terza volta. E mi è venuta una grave infiammazione polmonare». Lo racconta Umberto Tozzi al Corriere Della Sera.
«Ad aprile il mio cardiologo mi ha prescritto un’ecografia addominale.
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Come sta ora
«A dicembre riprendo il tour “Gloria Forever” e non vedo l’ora. Però sono cambiato, noto in me una positività diversa. Apprezzo tutto ciò che ho e che mi circonda, dal momento in cui apro gli occhi, mentre recito le mie preghiere. Un gusto della vita che prima non avevo». Prima di diventare un cantante di successo, il sogno era diventare calciatore.
«Centrocampista con il fiuto del gol, avevo due piedi buoni. A 14 vinsi una settimana premio a Coverciano, papà mi proibì di andare perché avevo una pagella orribile. Ci soffrii molto, anche se no, non avete perso un grande campione, tranquilli».
Le canzoni più famose
Nel 1974, a 22 anni, compose «Un corpo e un’anima» per Wess e Dori Ghezzi.
«Un giorno io e Damiano Dattoli ci siamo messi lì a scrivere e boh, ci è venuta questa cosa qui. Vinse Canzonissima, ma lo scoprii dal tg. Non pensavo di cantare, mi convinse Alfredo Cerruti della Cgd di Caterina Caselli. Andai a Firenze da Giancarlo Bigazzi, buttammo giù qualche canzone. “Un disco? Io? No, grazie”. Non avevo nessuna voglia di fare la star».
E Ti amo? «Suonava bene, anche ripetuto così tante volte. La scrissi in un pomeriggio. Le canzoni non nascono da niente di particolare, nascono e basta. Certo ci vuole il talento, ma anche fortuna. Non esiste una ricetta, come per una salsa».