ROMA In Italia arriveranno a metà aprile. Quattrocentomila dosi che valgono doppio perché il vaccino Johnson&Johnson è monodose e non ha quindi bisogno del richiamo previsto invece per gli altri vaccini. Non solo, è facile da conservare, al punto che la regione Lazio ha previsto che l’inoculazione venga affidata alle farmacie, e può essere quindi destinato più facilmente a quella parte di popolazione più difficile da raggiungere.
L’efficacia del vaccino è stata testata dall’Ema secondo il quale il siero ha una copertura dell’85%. L’Europa ne ha ordinato 200 milioni di dosi di cui 27 spettano all’Italia e quindi l’arrivo previsto ad aprile è solo una parte della dotazione che spetta al nostro Paese di un vaccino che costa 15 euro a dose, molto di più dei due euro e mezzo di Astrazeneca.
Altri 7, 3 milioni di dosi l’Italia le riceverà entro giugno e nel terzo trimestre ne arriveranno altri 15,6 milioni e i restanti 4 dopo ottobre. Per i responsabili della campagna vaccinale sarà l’arrivo del quarto vaccino, dopo Astrazeneca, Pfizer e Moderna, ad imprimere una svolta alle vaccinazioni.
Nel Lazio
Nel Lazio il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha già fatto sapere che dal 20 aprile le dosi di Johnson& Johnson verranno affidate alle farmacie e destinate alla popolazione tra i 55 e i 60 anni. Non c’è però un’indicazione nazionale ed è facile prevedere che ogni regione si comporterà a seconda del piano vaccinale in corso. Sicuramente non sarà inoculato sotto i 18 anni, mentre non si prevedono limiti di età.
Alcune regioni, non il Lazio, sono infatti indietro nella vaccinazione degli ultra settantenni che sinora è avvenuta utilizzando Astrazeneca e Pfizer.