È arrivata in strada prima ancora che in via Quaglia irrompessero le sirene di polizia e ambulanza. E nel giorno del suo compleanno - il 16esimo - come raccontano alcuni residenti della strada, fra le principali piazze di spaccio di Tor Bella Monaca, ha provato a salvare quell'uomo che era stato colpito da almeno quattro colpi di pistola. Il giorno dopo l'agguato mortale in cui ha perso la vita Daniele Di Giacomo, 38enne, non si parla di altri se non di lei: la sorella della donna che era nell'auto con la vittima e che, stando in casa e sentendo gli spari, è scesa in strada provando a fare qualcosa perché quell'uomo non morisse.
IL RAMMARICO
«Non sono riuscita a far nulla» avrebbe detto fra le lacrime anche la notte dell'omicidio, tornando in strada, e piegandosi su quella chiazza di sangue rimasta a macchiare l'asfalto. «Onore alla ragazza che ha provato a salvare la vita a Daniele - scriveva un utente anonimo sulla pagina del gruppo Facebook di quartiere - Sappi che sei stata davvero coraggiosa e hai fatto tutto il possibile, un ragazza di 16 anni non dovrebbe vivere certe situazioni».
Chi la conosce racconta lo choc che la ragazzina ha vissuto e provato «è tornata anche la sera tardi in strada non la smetteva di piangere». Molto probabilmente quell'uomo lo aveva conosciuto dal momento che usciva con la sorella. «Non sono stata capace», avrebbe aggiunto, sempre fra le lacrime, la ragazzina. Un netto e deciso contraltare a quella che è stata invece la reazione della maggior parte dei residenti. Nessuno ha visto nulla giovedì pomeriggio, Daniele Di Giacomo, benché fosse conosciuto in zona considerate le automobili che noleggiava a diverse persone di Torbella, era diventato un "fantasma" a pochi minuti dalla morte. «Quell'uomo? E che ne so chi è», diceva più di un cittadino senza tuttavia allontanarsi dalla scena del delitto.