Nobel, il premio per la Chimica alla franco-tedesca Emmanuelle Charpentier e alla statunitense Jennifer A. Doudna: il riconoscimento è andato alle ricercatrici che hanno messo a punto la tecnica che taglia-incolla il Dna permettendo di riscrivere il codice della vita.
Nobel per la Chimica, solo 7 donne dal 1901
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Il riconoscimento assume ancora più valore si ripercorre la storia del premio, ferreo presidio degli uomini anche negli ultimi decenni. Ed è prima volta che viene assegnato a due donne.
La prima donna a vincere il Nobel per la Chimica, istituito nel 1901, fu Marie Curie nel 1911, la figlia Irène Joliot-Curie lo vinse ugualmente nel 1935. Si passa poi all'inglese Dorothy Crowfoot Hodgkin nel 1964, all'israeliana Ada E. Yonath nel 2004 e all'america Frances Arnold nel 2018. In totale, su 186 assegnazioni, si contano solo 7 donne comprese le due vincitrici odierne.
La motivazione dell'Accademia di Stoccolma, che assegna il premio per la Chimica dal 1901 indica: «Per avere sviluppato un sistema di editing del genoma». Si tratta del sistema CRISPR/Cas9, messo a punto dalle due ricercatrici che permette di cambiare con innovativa precisione il Dna di animali, piante e altri microorganismi: con esso si possono allestire nuove terapie anti tumoroali e curare malattie ereditarie.
Chi sono
Emmanuelle Charpentier (52 anni) è nata nel 1968 in Juvisy-sur-Orge, ha completato gli studi presso l'Istituto Pasteur e attualmente lavora in Germania, a Berlino, dove dirige l'Istituto Max Planck Unit per le Scienze dei patogeni.