Scuola, docenti e studenti in sciopero
contro i tagli del governo

Giovedì 6 Ottobre 2011
Una manifestazione svoltasi a settembre contro i tagli alla scuola
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ROMA - L'autunno caldo della scuola cominciato. Domani, a poche settimane dall'avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all'appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro «l'opera di smantellamento della scuola pubblica perpetrata dal governo». Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane. Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l'istruzione deve diventare una priorità nell'agenda politica.



Davanti al ministero dell'Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto domattina anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione.



«Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano - spiega l'Unicobas in una nota - le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati».



Non solo. Secondo l'Unicobas «la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni».



Gli studenti faranno sentire le loro ragioni rumorosamente.
I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da rumorose pentole, suonate come tamburi, «non solo per farci sentire, ma anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei cileni di questi giorni». Per strada accanto ai liceali ci saranno pure gli universitari perché «l'attacco al mondo dei saperi portato avanti da questo Governo - spiega Link- oordinamento universitario - si sviluppa sulle scuole come sull'università».



Sostegno alla mobilitazione degli studenti è arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil.
«Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti - ha dichiarato il segretario generale, Mimmo Pantaleo - sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e alla università pubblica».



Intanto, oggi, è andata in scena la singolare iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che si tira fuori dalla mobilitazione di domani perché la ritiene pilotata da partiti e sindacati: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state «sigillate» con tanto di nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica . E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti «inidonei» alla professione per motivi di salute: «non vogliamo essere spostati su altri ruoli

nell'amministrazione pubblica», hanno ribadito arrivando a viale Trastevere con vassoi carichi bombe al cioccolato e pasticcini e scandendo lo slogan «le bombe molotov non servono... meglio dirlo con crema e nutella».
Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 23:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA