Partenze vincenti, tattica perfetta, un leggero spunto di velocità in più. Questi in sintesi gli ingredienti delle due splendide vittorie di Luna Rossa Prada Pirelli nella terza e quarta prova delle finali della Prada Cup che portano il team italiano al 4 a 0 contro gli inglesi di Ineos Team UK.
Ieri a Auckland, nel Golfo di Hauraki, è andato in onda uno spettacolo di splendida vela e di solido, aggressivo match race. Bravo il triumvirato, così ormai si può definire, formato dai timonieri Jimmy Spithill e Checco Bruni con il randista e tattico Pietro Sibello.
“ Siamo superhappy – dice il timoniere palermitano Checco Bruni dopo la prima vittoria – oggi gli inglesi erano forti” E aggiunge dopo la seconda vittoria: “ Sono contento per l’Itala, per il team, dobbiamo però pensare al nostro lavoro.“ Poi, stuzzicato dall’intervistatore, Bruni mostra, per la gioia del fratello Ganga, allenatore dei Nacra olimpici che lo segue in diretta dall’Italia, di non essersi completamente “anglosassonizzato” e con un gran sorriso passa all’italiano e manda un saluto a chi segue l’avventura di Luna Rossa da casa: “ Grande Italia e forza Palermo!.”
Pacate anche le dichiarazioni di Spithill, naturalmente soddisfatto, sulla cui manica spicca il canguro che lo accompagna nelle regate – lui è australiano – che gli ha disegnato Elena, la moglie del grinder Gillo. Lui pensa ai giorni di intervallo prima della 5° e 6° prova originariamente in programma per mercoledì 17 “ Prendiamo le cose giorno per giorno, regata per regata – dice calmo - Nella pausa abbiamo un paio di cose su cui lavorare e da sviluppare. Ci sono stati ancora alcuni errori rispetto ai quali dobbiamo lavorare per essere ancora più affilati .” Uno sviluppo che si basa su esperienza ed errori, anche se nelle due regate del giorno di San Valentino all’occhio del normo-velista di errori proprio non ne sono saltati all’occhio.
Purtroppo però in una giornata che ha arriso al team italiano, durante la conferenza stampa del post regata ha fatto irruzione il Covid con le vesti di un annuncio del Governo neozelandese che impone un iniziale LockDown di Livello 3 per le prossime 72 ore. Un brusco richiamo alla realtà della Pandemia mondiale che piomba su un’oasi felice con conseguenze anche sul calendario dell'America's Cup . Viene infatti posticipata a regata di mercoledì 17 e chiuso l’America’s Cup Village. Una circostanza che Luna Rossa dovrà gestire al meglio per mettere a frutto il tempo in più a disposizione, senza perdere il momentum di questa fase positiva.
É una domenica grigia e più ventosa rispetto a sabato, il 14 febbraio a Auckland, San Valentino. Ma non tanto ventosa quanto previsto: sui 16/17 nodi nella prima prova, poi calati un po’ nella seconda, con mare leggermente mosso. Un vento con salti di direzione, specie nella seconda regata, e anche di intensità .
La partenza avviene puntuale alle 16.15, le 4.15 di notte in Italia, come annuncia la solita asettica voce femminile alla radio. Britannia entra al box di partenza da sinistra e 10 secondi dopo arriva da destra Luna Rossa. Ancora una volta l’afterguard italiana riesce a posizionarsi in maniera ineccepibile rispetto agli inglesi e a sfuggire all’aggressivo tentativo di aggancio di Sir Ben. Una partenza perfetta alla quale seguono durante il primo lato una serie di virate successive in controllo: secche sul muso ,o lasciando lo spazio necessario per approfittare della lay line giusta in avvicinamento alla prima boa che la Luna gira con 9 secondi di vantaggio. Un vantaggio che si riduce a 6 secondi alla fine della prima poppa, per poi salire a 18, scendere a 11, a 10 e fermarsi a 13, quando Luna Rossa taglia il traguardo mettendo in cassaforte la sua terza vittoria. Una regata splendida, con barche vicinissime, con gli inglesi che spingono forte e non mollano un secondo la presa,
La migliore regata vista fino ad oggi.
Giusto il tempo per respirare, bere e mangiare qualcosa ed è già tempo della seconda prova, col vento che è un po’ calato e appare meno stabile. É Luna Rossa questa volta a entrare al box di partenza da sinistra e determinata riesce nuovamente a manovrare e a posizionarsi in modo ineccepibile. Ineos Team UK cerca di andare a braccarla, ma in manovra perde il controllo e la barca si impenna pericolosamente. Si riprende velocemente, vista la situazione, ma Luna Rossa è avanti, taglia la linea e va in scena una regata quasi fotocopia della prima con la Luna che conduce la danza, sceglie il lato del percorso con maggiore pressione, approfitta di un grosso salto di vento a destra, vira in controllo dell’avversario. Alla prima boe i secondi di distacco sono 12, alla seconda 10 , poi dalla terza vanno via via aumentando fino all’arrivo del 4 a 0 tagliato con 41 secondi di vantaggio.
“ Sono stati grandissimi – dice felice il Presidente del Circolo della Vela Agostino Randazzo, a Auckland a seguire Luna Rossa che corre con il guidone del suo antico Circolo la cui bella sede si affaccia sul polinesiamo Golfo di Mondello – tecnicamente, tatticamente, una regata quasi perfetta. Bisogna però tenere solidamente i piedi per terra e andare avanti. Niente festeggiamenti. “
Grande verità. Essere il “point leader” contro Sir Ben Ainslie è una grande soddisfazione, così come l’amalgama che si avverte nel team italiano, a partire dall’afterguard, circostanza che viene certificata da Bruni in conferenza stampa quando conferma il fatto positivo che nelle due regate disputate, lui, Spithill e Pietro Sibello erano sulla stessa lunghezza d’onda, dandone il merito anche ai coach Philippe Presti e Jacopo Plazzi. In questo contesto non va dimenticato il grande merito dello skipper, Team Manager Max Sirena, che ha saputo favorire questa amalgama, difendendo e facendo funzionare la scelta del doppio timoniere, che oggi con l’innesto del fattore Pietro Sibello si sta rivelando vincente, anche quando dopo le prime regate la situazione presentava criticità. Un ruolo di gestione, quello di Sirena, che nel 2000 era a bordo di Luna Rossa e ora “soffre” da ex regatante sul gommone-tender, molto importante, che si avverte in un team in cui è perseguito l'obiettivo del lavoro di squadra, senza dare spazio a protagonismi di singoli.
Un ultimo flash dedicato ai “numeri”. Oggi la velocità massima con 49,12 nodi l’ha raggiunta Luna Rossa, che in tutte le andature ha mostrato velocità equivalente a quella di Britannia, ma con uno spunto, qualche decimo di velocità in più. Su queste barche, nuove e dalle prestazioni in continua evoluzione, l’importante però come sa bene il team di Luna Rossa, è consolidare e progredire. Soprattutto avendo avversari come Sir Ben Ainslie e i suoi che oggi, specie dopo la seconda prova, hanno visibilmente accusato il colpo. Non stupiscono quindi, da combattenti pericolosi quali sono, le loro parole che assumono il sapore della minaccia “ Non molliamo, aspettiamoci regate molto serrate. E’ stata una giornata dura, Non siamo contenti. Abbiamo fatto errori in partenza, che analizzeremo, gli abbiamo dato due regate e loro hanno regatato bene. “