L'Aia ha risposto con fermezza alle accuse rivolte da un servizio de Le Iene andato in onda. In questo, un arbitro in attività - che si è mantenuto anonimo - ha voluto denunciare delle anomalie, dalle decisioni in campo alle immagini mostrate al Var. Un servizio che ha fatto scalpore, ma che non ha lasciato immobile l'Associazione Italiana Arbitri che oggi ha diffuso un comunicato: «L'Associazione Italiana Arbitri ritiene inaccettabili le accuse lanciate ieri sera, peraltro in forma anonima, tramite una trasmissione televisiva.
Pacifici: «Portate le prove»
Nella nota ufficiale si leggono anche le paroole del presidente ddell'Aia Carlo Pacifici: «Se qualcuno ritenesse di avere elementi concreti su quanto dichiarato durante la trasmissione, da parte di una persona con il volto nascosto e la voce alterata, si faccia avanti e segua i canali ufficiali portando le prove». Il numero uno degli arbitri italiani ha poi continuato: «Noi, confermando la fiducia a Gianluca Rocchi e a tutta la sua Commissione, riteniamo che invece vi sia assoluta insussistenza delle accuse lanciate, volte solo a gettare un'ombra su un importante lavoro che si sta portando avanti. Riteniamo che se dietro a tale mossa ci fossero motivi di politica interna, sarebbe un fatto molto grave, perché questo significherebbe non volere bene a questa Associazione».
Rocchi negli spogliatoi per la Supercoppa
Infine, l'Aia ha colto l'occasione per chiarire il perché Rocchi sia sceso negli spogliatoi durante l'intervallo della finale di Supercoppa: «L'AIA respinge inoltre le supposizioni, pubblicate oggi su alcuni siti on line, inerenti la discesa negli spogliatoi del Responsabile della CAN Gianluca Rocchi, durante l'intervallo della finale di Supercoppa Italiana. Tale decisione è infatti legata, come è evidente, alla comunicazione all'arbitro dell'autorizzazione FIGC ad osservare un minuto di silenzio ad inizio secondo tempo per la scomparsa di Gigi Riva».
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