Ballerina, hostess, pilota e cosmonauta: Marina Vasilevskaja in orbita, è la prima bielorussa, nella navicella Soyuz anche un'americana e un russo. Chi è

Da ieri nello spazio la prima cosmonauta della Bielorussa

Martedì 26 Marzo 2024 di Paolo Ricci Bitti
Ballerina, hostess e cosmonauta: Marina Vasilevskaja in orbita, è la prima bielorussa, nella navicella Soyuz un'americana e un russo. Chi è

Se Milly Carlucci l'invitasse alla prossima edizione di Ballando con le stelle, la trasmissione potrebbe raggiungere picchi d'ascolto spaziali.  Marina Vasilevskaja è  da ieri in orbita sulla stazione internazionale: 33 anni, è la prima bielorussa a volare fin lassù grazie a una navicella Soyuz che ospitava anche il comandante russo-bielorusso Oleg Novistky, dell'agenzia Roscomos, e Tracy Dyson, 54 anni, astronauta americana veterana della Nasa che ha volato anche sugli Shuttle.

Sì, dalla storica base russa di Bajkonur nel Kazakhstan è decollato di nuovo un poderoso razzo Soyuz con un equipaggio che ancora una volta non rispecchia per nulla le tensioni lasciate sulla Terra fino a raggiungere la quota di 400 chilometri alla quale l'Iss sfreccia a 28.800 kmh da 25 anni.

 

Mettere insieme americani, russi e bielorussi di questi tempi cupi in un abitacolo meno spazioso di una campana per il riciclo del vetro rappresenta sempre un segnale sul fatto che un accordo è possibile trovarlo.

E' vero che molte collaborazioni spaziali tra Russia e Occidente sono tracollate dopo che Putin ha invaso l'Ucraina, ma almeno per quanto riguarda la stazione spaziale internazionale continuano a lavorare fianco a fianco russi, americani, giapponesi, italiani, bielorussi, sudafricani, arabi.  Ventuno le nazionalità dei quasi 300 inquilini dell'Iss in questo quarto di secolo. Sempre poche le donne che nella corsa allo spazio contano circa 80 rappresentanti rispetto ai circa 550 uomini. 

Ora però è il turno di ​Marina Vasilevskaja, raggiante come tutti coloro che si affacciano dall'airlock (la "porta") dell'Iss dopo il viaggio dalla Terra. Il suo viso "buca" da ore tutti i tg bielorussi, sempre molto patriottici come impone il regime sovranista.

La 33enne questo soggiorno di una dozzina di giorni in orbita se l'è dovuto guadagnare superando una selezione a cui hanno preso parte oltre 3mila bielorusse: un concorso allestito dall'Accademia statale delle Scienze: lei e altre cinque sono poi state addestrate a Star City, la cittadella dello spazio alle porto di Mosca dove Putin ha invitato Alexander Lukaschenko, il dittatore della Bielorussia che da tempo chiedeva all'amico russo di liberare un posto sulle navicelle Soyuz che fanno lo spola con l'Iss. I "passaggi" costano fino a 90 milioni di dollari e la Nasa, a corto di taxi spaziali perché le CrewDragon di SpaceX di Elon Musk non bastano, è disposta a pagarli. Al leader bielorusso sarà stato concesso un forte sconto da Roscomos, l'agenzia spaziale russa, anche per rafforzare l'amicizia fra i due paesi in questo periodo bellico in cui la Bielorussia è un partner indispensabile per sostenere le offensive russe contro l'Ucraina. La frontiera fra i due paesi è lunga quasi 900 chilometri con il confine che si spinge assai vicino a Kiev e ancora più vicino all'exclave russa di Kaliningrad.

E allora ecco Lukaschenko felice e compiaciuto quando gaurda le cosmonaute bielorusse in addestramento. E da ieri forti emozioni quando Marina Vasilevskaja è sbarcata con grazia leggera, anzi leggerissima, sulla stazione spaziale. Grazie ed eleganza dovuta non solo all'inebriante microgravità che fa fluttuare come nei sogni: figuriamoci, Marina è stata per 15 anni ballerina professionista. Dal valzer al tango alla polca alla bachata nessuna specialità del "ballo da sala" ha segreti per la bielorussa che ha abbandonato le piste da ballo solo per diventare hostess, assistente di volo, per aereolinee bielorusse compresa quella di bandiera, la Belavia Airlines che opera con velivoli Boeing ed Embraer.

La voce "assistente di volo" era l'ultima sul curriculum di Marina Vasilevskaja prima di essere scavalcata da quella di "cosmonauta". In aiuto durante la durissima selezione le è arrivata l'esperienza quale addestratrice di equipaggi delle compagnie di volo per le quali ha lavorato. Alcune "schede" che la riguardano riportano anche il brevetto di pilota d'aereo da turismo. A Star City ha imparato a "incassare" fino a 8 G positivi (8 volte il peso del corpo che ti comprime dall'alto in basso) e nella tundra coperta di ghiaccio e neve ha superato la simulazione di un atterraggio di emergenza della Soyuz, lontano quindi dalle steppe kazake in cui si perde Bajkonur.

Ieri, durante il tragitto della navicella Soyuz MS-25 fino all'Iss, ha assunto il ruolo di specialista di volo anche se in realtà la navicella viaggia in automatico. Tutto ok l'attracco per il quale si sono addestrati, nell'ambito di missioni Esa e Asi, anche Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Anche Marina, come tutte le donne o gli uomini che proprio non torreggiano, ha usato delle bacchette per poter toccare i pulsani del pannello di controllo della Soyuz.

sette tra astronauti e cosmonauti già a bordo della Iss ieri hanno dato il benvenuto ai nuovi arrivati organizzando un rinfresco con i cibi "premium" della dispensa. Il numero di passeggeri della Stazione Spaziale sale così a 10, ma solo temporaneamente: Novistky e Vasilevskaya torneranno sulla Terra tra pochi giorn insieme all'americana Loral O'Hara, che concluderà la sua missione durata 6 mesi. Dyson, invece, resterà in orbita fino a settembre, come ingegnere di volo della Expedition 70 e 71, insieme agli altri astronauti della Nasa Matthew Dominick, Mike Barratt e Jeanette Epps e ai cosmonauti russi Oleg Kononenko, Nikolai Chub e Alexander Grebenkin. Kononenko e Chub concluderanno la loro missione di un anno tra 6 mesi, accompagnando Dyson nel suo rientro sulla Terra.

Americani e russi sempre insieme, nello spazio.

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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