«La frana del Vajont fu provocata,
quello che dice mia sorella è vero»

Lunedì 30 Settembre 2013 di Giovanni Santin
Francersca Chiarelli e un'immagine dei soccorsi
VAJONT - Mio padre temeva ritorsioni. Nel confermare il racconto della sorella Francesca, che ieri aveva rivelato come, secondo il racconto del padre, il notaio Isidoro Chiarelli, 50 anni fa il monte Toc fu fatto cadere intenzionalmente, il figlio Pierluigi Chiarelli oggi aggiunge altri particolari.





«I fatti raccontati da mia sorella Francesca corrispondono al vero» dice. Avvocato civilista ora in pensione, all'epoca dei fatti aveva 15 anni e conferma il racconto che la sorella, più giovane di lui, ha ieri reso al nostro giornale.



Poi continua: «Non so se mio padre davvero, dopo la sua denuncia, non abbia lavorato per due anni. Ma è facile verificare se la sua attività abbia subito una riduzione: basta andare all'Archivio notarile e consultare i repertori. Ma ricordo che mi disse: "Sono stato ostacolato da gente legata alla Sade e a quell'ambiente". Del resto la Sade aveva mille agganci.



Posso dire, questo sì, che mio padre temeva ritorsioni dopo la sua testimonianza al processo de L'Aquila. Ed è per questo che, quando si recò a deporre, si fece accompagnare da un avvocato cassazionista di Roma».



Infine conclude: «Che la frana sia stata provocata è certo. Tutto sta a vedere, ed è qui la differenza con quello che diceva mio padre, se fu per colpa o per dolo. Sicuro è che mio padre non era soddisfatto dell'esito del processo. Ma ricordo che i giornali la riferirono. Basterebbe avere la pazienza di cercare».



Sul fatto che il padre abbia testimoniato il vero, Pierluigi Chiarelli non ha dubbi: «Se così non fosse, sarebbe stato denunciato per falsa testimonianza». La testimonianza di Francesca Chiarelli ha turbato molte persone. Fra queste Armando Fontanella, che allora abitava a Pirago ed ora a Polpet di Ponte nelle Alpi, e che nel disastro perse la mamma e due sorelle: «È una cosa verosimile, che fa venire i brividi e difficile da accettare. Quante sono le cose che non si possono dire, che non si sono mai potute dire in questo Paese?».



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Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 22:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA