Fratelli coltelli.
«Purtroppo, ci sono minacce anche adesso - tutti conoscono ciò che sta accadendo ai confini della nostra patria – ha detto Kirill - Per questo non credo che ci possa essere alcun dubbio nella mente dei nostri militari che hanno scelto una strada molto giusta nella loro vita». E ancora.«I soldati, ai quali mi rivolgo ora, difendono la Patria con la forza fisica, con la forza delle armi, o almeno si preparano a difendere il loro paese in questo modo in un momento difficile della storia (…) Affinché le persone possano difendere il loro paese con le armi in mano, devono amare la loro patria, e l'amore, come la forza più grande, si nutre nel cuore dell'uomo».
Le divisioni nel mondo cristiano sono evidenti. Basta mettere a confronto le posizioni di Kiril con il comunicato diffuso dall'arcivescovo maggiore ucraino (greco-cattolico), Sviatoslav Shevchuk. Dopo aver superato il primo giorno di guerra, riparandosi dalle bombe sotto il rifugio della chiesa di Kiev, il prelato ha voluto manifestare gratitudine «a tutti coloro che oggi si organizzeranno in autonomia e sosterranno il nostro Stato ucraino, gli sforzi delle nostre autorità, gli sforzi di tutti quelli che oggi difendono la nostra libertà e l’indipendenza».
Parole assai esplicite che includono ovviamente anche i soldati ucraini che stanno combattendo e i civili che si stanno organizzando. «In questo momento tragico tutte le nostre speranze sono in Dio. In questo momento tragico il destino dell’Ucraina dipende dalla nostra capacita di auto-organizzarсi e di agire responsabilmente di persona, assumendoсi la responsabilità per il futuro della nostra nazione».
Anche il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli - da sempre inviso al Patriarca di Mosca e sostenitore di un recente scisma nella Chiesa ucraina ortodossa - ha preso posizione e si è schierato nettamente con gli ucraini. Ha parlato di un atto di palese violazione di qualsiasi nozione di legittimità internazionale, sostenendo il popolo ucraino che sta lottando per l'integrità del suo territorio e per la libertà.