Gemellini morti dopo il cesareo,
l'Asl: «Polmoni ancora non formati»

Giovedì 10 Marzo 2016
Foto d'archivio di terapia intensiva neonatale

VICENZA - Sulla triste vicenda avvenuta a Ostetricia, dove dopo un parto cesareo d'urgenza effettuato a causa della grave crisi respiratoria della mamma sono morti due gemellini fatti nascere molto prematuri (nemmeno sei mesi),  l'Ulss 6 di Vicenza ha chiarito alcuni dati sul caso e su come si sono comprtati i sanitari delle Terapia intensiva neonatale.

«La letteratura scientifica internazionale - si legge nella nota dell'Ulss - riconosce poco più del 5% delle possibilità di sopravvivenza a bambini nati prematuri di sole 23 settimane, percentuale che scende ulteriormente nel caso di gemelli. Per questa ragione le linee guida prevedono di verificare innanzi tutto se c'è reattività, prima di procedere con la rianimazione, al fine di evitare qualsiasi forma di accanimento. Fin dal primo momento, il personale della Terapia Intensiva Neonatale ha compreso di trovarsi di fronte ad una situazione disperata, ma avendo constatato comunque la presenza di un livello minimo di reattività ha eseguito immediatamente la procedura di intubazione e rianimazione: alla manovra di ventilazione non è corrisposta alcuna reazione a causa dello sviluppo ancora insufficiente dei polmoni.

In questi casi infatti, più ancora del peso (che era comunque di soli 400 grammi) a rappresentare l'elemento di maggiore criticità è proprio il grado insufficiente di formazione delle funzioni corporee essenziali alla vita».

Ultimo aggiornamento: 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA