OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Semaforo verde. Porsche AG, l’azienda che produce le vetture sportive tedesche, molto presto verrà quotata in borsa a Francoforte, entro la fine di settembre o, al massimo, l’inizio di ottobre. Il via libera è arrivato dal consiglio di amministrazione della Volkswagen, presieduto dal nuovo Ceo (in carica da inizio mese) Oliver Blume amministratore delegato della casa di Stoccarda stessa. La decisione, chiaramente, ha ricevuto l’ok anche del Consiglio di Sorveglianza di Wolfsburg e della Porsche SE, la holding con cui la famiglia Porsche-Piech controlla il più grande costruttore di autoveicoli d’Europa.
L’importante operazione finanziaria sicuramente ha avuto qualche influenza sul cambio al vertice non programmato in VW fra Diess e Blume, quest’ultimo più vicino agli azionisti di controllo che, a quanto sembra, erano favorevoli ad accelerare sull’Ipo.
La holding degli eredi dell’ingegner Ferdinand Porsche, infatti, acquisterà il 25% più una della azioni ordinarie di Porsche AG, quelle che hanno diritto di voto. Con l’Ipo dovrebbe finire sul mercato anche il 25% delle azioni privilegiate che non danno il diritto di votare in assemblea. Porsche SE pagherà le azioni ordinarie di Porsche AG il 7,5% in più delle privilegiate. Quest’anno l’azienda dovrebbe vendere 300mila vetture, per un fatturato di oltre 33 miliardi di euro ed un Ebit di 5 miliardi.
La valutazione implica un valore fino a 2,6 volte i ricavi dell’esercizio in corso e di circa 15 volte l’Ebit 2022. Mediobanca sarà financial advisor di Porsche AG con una quindicina di banche nel consorzio. La Porsche vuole essere leader nel motorsport e nella transizione ecologica. La decisione di quotare la casa automobilistica ha portato vantaggio a Volkswagen, il cui titolo ieri è cresciuto del 3,1% a 147,96 euro per azione, contro il +0,1% dell’indice Dax 40. L’annuncio dovrebbe includere un’offerta agli investitori al dettaglio in Paesi europei come Francia, Spagna e Italia, nel tentativo di attingere alla fan-base più importante di Porsche.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino