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Cinque punti chiave per garantire la sicurezza stradale di tutti, per salvare migliaia di vite ogni anno: dipende solo da noi. Basta impegnarsi a non guardare il telefono mentre si guida, a non correre, anche se abbiamo fretta, a non guidare se abbiamo bevuto, ad allacciare sempre cinture e seggiolini e a fare sempre attenzione a ciclisti e pedoni. Saranno Massimiliano Rosolino, Antonella Palmisano, Ettore Bassi, Gianni Ippoliti, Linus, Maria Leitner, Gigi Miseferi Antonio Giovinazzi e Vicky Piria i testimonial della campagna ‘Mi impegnò che l’ Aci lancia in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada. L’anno scorso, in Italia, si sono verificati 118.298 incidenti stradali: 2.395 persone hanno perso la vita e 159.249 sono rimaste ferite. Parliamo di 324 incidenti, 436 feriti e 6,5 morti al giorno. I più colpiti sono i più piccoli tra 5 e 9 anni: 10 morti, il 150% in più rispetto al 2019. Ma c’è un dato altrettanto inquietante: i morti tra i 10 e i 14 anni sono aumentati di oltre il 35%.
Un bilancio drammatico e inaccettabile, con costi sociali che superano gli 11,6 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,7 per cento del PIL. «La Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada - dice il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani - deve farci riflettere sul fatto che una semplice distrazione può farci perdere il bene più grande e prezioso che abbiamo: la vita». «Non è assurdo - aggiunge - perdere o togliere la vita per un messaggino, una foto o un filmato? Rischiare di non arrivare mai, solo per non tardare qualche minuto? Voler guidare a tutti i costi, anche se abbiamo bevuto? Non perdere pochi secondi ad allacciare cinture e seggiolini? Non fare attenzione a utenti fragili come ciclisti e pedoni? La soluzione c’è: siamo noi.
Il Gazzettino