OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L’unico veicolo commerciale che offre un’elevata capacità di trasporto emotivo ha l’Ovale Blu sul muso. Ed è di quelli duri. Si chiama Electric SuperVan, è basato sull’ultimo E-Transit Custom ed il quarto di una tradizione di furgoni estremi che parte nel 1971 dal Transit Mk1 con il V8 derivato da quello della GT40, passa per il Transit Mk2 del 1984 con 590 cv per finire alla Mk3 del 2004 che montava il V8 Ford-Cosworth DFV di Formula 1.
Il nuovo SuperVan è però elettrico e, come quelli che l’hanno preceduto, un’auto da corsa in tutto e per tutto. A cominciare dalla sua carrozzeria in carbonio, ispirata alla GT che ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 2016 e garantisce una deportanza di 500 kg a 300 km/h.
Ebbene sì: il SuperVan può andare anche oltre e sfondare il muro dei 320 km/h. «E potrebbe superare teoricamente i 400 km/h» afferma Michael Sakowicz, ceo della Stard, l’azienda austriaca chiamata dalla Ford a fare del suo ultimo commerciale un mostro da 2.000 cv e 1.800 Nm con 4 motori elettrici e uno 0-100 km/h in meno di 2 secondi.
Abitacolo e posto guida sono da competizione, ma lo schermo verticale al centro è quello della Mustang Mach-E GT. Il pilota ci può selezionare diversi parametri, compresi il controllo di trazione, il recupero d’energia e le modalità di guida: c’è quella da pista, per i percorsi da rally, il drift e persino la Road. Magari per una consegna molto particolare. Il pacco, per una volta siamo stati noi che abbiamo potuto fare – come passeggeri – un paio di giri sulla pista di Lommel, in Belgio. Più che pacchi, ci si sente come palle di cannone vista l’accelerazione del SuperVan, ma forse la cosa più impressionante è come l’iperfurgone americano frena, attacca le curve e riesce a non decollare sui dossi dei 4 km di tracciato dove Ford stressa all’inverosimile le proprie automobili dal 1965. Un anno dopo la casa di Dearborn avrebbe vinto la sua prima 24 Ore di Le Mans e nessuno poteva pensare minimamente che un giorno sarebbe esistito un furgone potente il doppio di una Formula 1. E senza nulla emettere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino