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La tecnologia delle batterie allo stato solido di prossima generazione potrebbe fornire una spinta per rendere le auto elettriche facili da utilizzare economiche da gestire, con poche differenze rispetto ai modell benzina e diesel di oggi. Fino a poco tempo fa poco più di una curiosità da laboratorio, le batterie allo stato solido - che utilizzano elettrodi ed elettrolita solidi invece degli elettroliti in gel presenti nelle batterie agli ioni di litio - stanno richiedendo però un particolare impegno da parte dei ricercatori per arrivare a dimensioni più grandI e quindi adatte all’impiego veicolare. Tutti i grandi costruttori hanno annunciato di avere date certe per la messa in servizio di queste batetrie che - nella loro forma più elementare - sostituiscono semplicemente il gel delle odierne celle agli ioni di litio con un nucleo solido o simile a schiuma.
Le alternative sono diverse, si va da sostanze chimiche come il litio-zolfo agli ioni di alluminio mentre altri produttori, tra cui Tesla, si stanno già rivolgendo a quelle al fosfato di ferro.
C’è ancora molto lavoro da fare e le aziende devono dimostrare di poter produrre batterie a stato solido con volumi di produzione di massa». I prossimi anni potrebbero rivelarsi dunque critici per i modelli elettrici. Ford e Bmw hanno entrambe in programma di iniziare il campo testare veicoli che utilizzano batterie a stato solido il prossimo anno, mentre General Motors ha messo a calendario i test nel 2023. Nissan ha dichiarato questa settimana che aprirà un impianto di produzione pilota nel 2024 e che la produzione di massa inizierà due anni dopo. «Se lo stato solido sarà in grado di fornire i vantaggi promessi e aumentare come sperato l’efficienza - affermato Makoto Uchida, Ceo di Nissan - si potrebbe arrivare a rivoluzionare davvero l’industria automobilistica ed eliminare efficacemente i motivi per cui gli automobilisti esitano a passare ai veicoli elettrici».
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