DUSSELDORF - Dopo la “prima” europea allo Yachting Festival di Cannes di settembre e la passerella al successivo Monaco Boat Show (dove è stato esibito come...
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La nuova versione dell’open made in Turchia si chiama Mazu 38 White Pearl: prende il nome dalla verniciatura in bianco perlato che caratterizza la barca, per il resto costruita sulla medesima carena in carbonio del primo esemplare, di cui conserva le misure (11,90x3,70) e il layout di base, con prua alta, poppa bassa, postazione di comando centrale, ampi spazi vivibili all’aperto e interni confortevoli, con 4 posti letto e spazi e attrezzature adeguati a trascorrere comodamente la notte a bordo anche per più di un weekend.
A bordo non mancano infatti attrezzature come piano cottura, grill, microonde, lavello, frigo, congelatore, un ampio deposito per le stoviglie. Il White Pearl dispone, tra l’altro, anche di un open space con sala da pranzo “al fresco” che conferisce valore aggiunto a un impiego tipicamente mediterraneo della barca.
La motorizzazione è affidata a due Volvo IPS 400 (600 hp in tutto), che assicurano una velocità massima di 36 nodi; ma a richiesta la barca può essere dotata dei più potenti 600 Volvo IPS, che elevano le prestazioni fino a una velocità di punta di 45 nodi. Il cantiere offre anche la possibilità di montare i motori Volvo Penta IPS 500.
Il progetto del Mazu 38 White Pearl porta la firma di Halit Yukai, designer e amministratore delegato del cantiere. Il quale, alla vigilia della presentazione a Dusseldorf, ha dichiarato: “Il 38 Open White Pearl è la prima e unica barca che abbiamo costruito in colore bianco fino ad oggi, ne siamo particolarmente soddisfatti in quanto questo colore è sinonimo di eleganza e purezza e questo era il messaggio che volevamo trasmettere”.
Al di là dell’aspetto estetico, peraltro curato anche negli arredi e nelle finiture impreziosite da massicce dosi di Alcantara, il cantiere turco ha puntato ancora una volta sulle prestazioni e sull’affidabilità in navigazione. A tal proposito Halit Yukay ha tenuto a ricordare di essere un esperto uomo di mare, con trascorsi da velista, e di disporre dunque degli strumenti necessari “per mettere in acqua una barca non solo elegante ma anche sicura e capace di affrontare il mare anche nelle condizioni più difficili”.
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Il Gazzettino