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SHAYBAH – Quello della resa non è un atteggiamento diffuso alla Dakar. Anzi. Carlos Sainz, ieri, aveva cercato in tutti i modi di arrivare fino in fondo, ma alla fine ha dovuto rinunciare dopo essersi cappottato con la Audi Rs Q e-ron E2 elettrica ad autonomia estesa. Per la casa dei Quattro Anelli è stato il secondo ritiro dopo quello di Stéphane Peterhansel. Sébastien Loeb (Bahran Raid Xtreme) era precipitato al 31^ posto dopo la seconda tappa e ora, dopo la decima, è sul podio provvisorio della generale con il suo Hunter sviluppato dalla ProDrive. Oggi il francese ha vinto la terza frazione consecutiva, la quarta dell'edizione 2023 del rally raid più duro al mondo e la ventesima in assoluto.
E non è che si sia arresa nemmeno Audi, che Mattias Ekström, con l'unico veicolo del costruttore tedesco ancora in gara, ha riportato sul podio, seconda dopo il quarto posto di ieri.
Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo Racing) ha guidato il proprio pick-up fino ai piedi del podio di giornata, cedendo appena 23'' al brasiliano. Quinto e sempre con un Hilux il saudita Yazeed Al-Rajhi. Nell Top 10 di oggi sono entrati fra gli altri Jakub Przygonski con la Mnini Jcw dell'X-Raid (sesto), ma anche Seth Quintero (settimo), Ignacio Casale (settimo) e Helder Rodrigues (decimo) con i prototipi leggeri T3 che generalmente faticano ad arrivare così in “alto”.
L'ordine di arrivo non ha stravolto la classifica, anche perché alcuni ritardi sono “cementati”. Il principe del Qatar è in testa con 81 minuti e 34 secondi di vantaggio su Moraes, che deve difendersi dall'assalto di Loeb, che dopo la seconda frazione rendeva più di un'ora al brasiliano. Henk Lategan (Toyota Gazoo) è quarto a undici minuti dal podio. Poi i distacchi superano le due ore e 10 minuti. Nella Top 10 ci sono sempre 6 Hilux giapponesi, un Hunter britannico, un Ford Raptor americano, un Century Cr6-t sudafricano e uno Smg Hw2021 cinese.
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