FE, dall’America un Dragon nel motore aspettando che si accenda il “nostro” Fuoco

La Dragon di Formula E
ROMA - Volendo i proprietari del team avrebbero potuto comperare una squadra di Formula 1 e forse anche la Ferrari se fosse stata in vendita. Ma i tre azionisti della Dragon...

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ROMA - Volendo i proprietari del team avrebbero potuto comperare una squadra di Formula 1 e forse anche la Ferrari se fosse stata in vendita. Ma i tre azionisti della Dragon Racing hanno scelto di lanciarsi nel futuro con le auto elettriche. Bastano i loro nomi per capire il livello: Jay Penske, team principal, figlio dell’ormai mitico Roger, ex pilota, imprenditore, Costruttore (le sue monoposto hanno vinto 15 volte la ‘500 Miglia’ di Indianapolis), a 39 anni ha già accumulato una fortuna.


Fra l’altro la sua Penske Media Corporation è classificata fra le prime 100 aziende Usa con 180 milioni di clienti mensili. È associato nel team con Daniel S. Loeb, finanziere che gestisce 17 miliardi di dollari di patrimoni. E anche il terzo comproprietario non è uno sconosciuto. Si tratta di Chat Hurley, il personaggio che nel 2005 aveva fondato YouTube, poi venduto a Google. Ma, soldi a parte, sono tre appassionati.
La Dragon che ha come sponsor principale l’italiana Geox, ha esordito in FE sin dal primo anno, il 2014, quando si classificò subito al secondo posto. La powertrain EV-3 è interamente costruita negli Usa (ma la squadra ha una base anche in Inghilterra). Sinora ha gareggiato con piloti di primo livello. Iniziò con Oriol Servià e Loic Duval. Negli anni ha ingaggiato anche Jerome d’Ambrosio, Mike Conway e Neel Jani.

Per il campionato che sta per cominciare, ha ripreso l’esperto Josè Maria Lopez facendolo affiancare da Maximillian Guenther. Terzo pilota e collaudatore, l’unico italiano presente, Antonio Fuoco, il ventiduenne calabrese di Cariati, che è stato allievo della Ferrari Academy e ha anche partecipato ai campionati di GP3 e F2. L’argentino Lopez, 35 anni, non ha bisogno di presentazioni. Dai kart alla Formula Renault (della quale fu anche campione italiano), poi in Formula 3000 e in GP2, una parentesi nell’endurance, anche con una Ferrari F430.


Dopo un approccio fallito per entrare in F1 nel 2010 l’esplosione nel Mondiale turismo, con tre titoli iridati conquistati alla guida della Citroen dal 2014 al 2016, battendo compagni di squadra del valore di Sebastien Loeb e Yvan Muller. Avendo la squadra francese abbandonato l’attività in pista alla fine dell’ultimo anno, venne chiamato in FE dalla Virgin con la quale ottenne due podi. Dalla stagione scorsa è passato alla Dragon che lo ha confermato anche per il prossimo campionato. Meno conosciuto ma molto più giovane, ventunenne, il suo compagno di squadra, il tedesco Maximilian Guenther. Nativo nella famosa località sciistica di Oberstdorf, il ragazzo preferì subito le auto ai trampolini e alla piste da fondo. Anche lui kart, formule minori fino ad arrivare in F2 dove ha corso quest’anno con l’Arden, ottenendo un successo a Silverstone. Potrebbe essere una delle sorprese.
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Il Gazzettino