MARANELLO - «Non leggo fragilità in quei suoi moti di rabbia. Piuttosto di carattere. Credo che Sebastian Vettel sia un pò meridionale e ogni tanto gli saltano...
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Così Sergio Marchionne commentando il quattro volte campione del mondo. «Poi le occasioni per arrabbiarsi non gli sono mancate - ha aggiunto - Un paio di situazioni incredibili giustificano le sue reazioni. Ma dopo un 2016 difficile nel 2017 credo gli abbiamo dato una gran macchina. D’ora in poi sa che tocca a lui. Del resto non si vincono 4 mondiali se non sei un campione. Quest’anno lo ha sfiorato e Lewis Hamilton che lo ha raggiunto a quota quattro lo ha fatto in tanti anni».
«Non sono affatto pentito di Kimi Raikkonen. La mia opinione personale è che se troviamo la vite giusta di Raikkonen, Kimi va da dio. Il problema è che bisogna trovarla». È il giudizio ‘meccanico che Sergio Marchionne ha utilizzato per parlare di pregi e difetti del finlandese, finendo per privilegiare i meriti del campione. «Quando gira è un piacere vederlo. Ma delle volte è come se si staccasse».
Un giudizio condiviso dal responsabile della Scuderia, Maurizio Arrivabene: «Credo che Kimi non avrebbe fatto la pole di Montecarlo se non fosse il campione che è, in un circuito dove passi a un millimetro dai muri. Non ce la puoi fare se non sei grandissimo. Bisogna girare quella la vite in modo che dopo Monaco lo si riporti così in altri circuiti. È una grandissima persona e un grandissimo talento». «Ma questa vite gliela dobbiamo trovare - ha ribadito Marchionne - Credo sarebbe un peccato finire la sua carriera senza dimostrare che è un grandissimo, perché lo è». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino