TORINO - Fca celebra la 500, l'icona che ha «motorizzato» gli italiani e l'ambasciatrice del Bel Paese nel mondo. Nel giorno del sessantesimo compleanno la...
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«Nel 1957 la 500 fu il simbolo della rinascita italiana, 50 anni più tardi segnò l'inizio della nostra rinascita, il punto di svolta della Fiat dopo uno dei capitoli più bui della sua storia. Abbiamo messo nella 500 il meglio dell'Italia», afferma Alfredo Altavilla, responsabile Emea di Fca, durante la cerimonia a Mirafiori dove la vettura è nata il 4 luglio 1957. «È l'auto che ha messo l'Italia su 4 ruote anche se oggi l'80% della 500 è venduto fuori dal Paese. Il destino ha voluto che, proprio in questi giorni, sia stata consegnata la numero 2 milioni: una 500S, la versione più amata dai giovani, a una ragazza tedesca di 24 anni, maestra d'asilo in Baviera», spiega Olivier Francois, responsabile del brand Fiat.
Se la 500 è la reginetta, la produzione di Fca si sposta sempre di più verso le auto di fascia medio-alta: rappresentavano solo il 20% dei volumi nel 2012 - spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl - mentre nel 2016 hanno raggiunto il 59% e nei primi sei mesi del 2017 è stato superato il 60%. Un dato che sta continuando a crescere grazie all'aumento della produzione a Cassino e a Mirafiori. Trainata dai modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia e al suv Levante di Maserati negli stabilimenti italiani di Fca la produzione vola: nel primo semestre - secondo i dati Fim - l'incremento è del 12,9%. Vengono ampiamente raggiunti i volumi pre-crisi in crescita di oltre il 70% negli ultimi quattro anni.
Anche quest'anno si supererà quota 1 milione considerando anche i veicoli commerciali di Fiat Professional. «Siamo vicini alla piena occupazione, ma per raggiungere questo obiettivo è necessario fare ancora alcuni investimenti importanti nei prossimi mesi, per superare alcune criticità in particolare a Pomigliano, a Mirafiori e a Melfi per la Punto», aggiunge Uliano che chiede all'azienda «di comunicare ai sindacati, nell'incontro previsto a settembre, l'aggiornamento del piano industriale» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino