OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il Consiglio di Stato boccia i cartelloni con il prezzo medio dei carburanti che i benzinai sono obbligati dall’agosto scorso ad esporre. Nella sentenza 1806 pubblicata oggi il Consiglio di Stato accoglie il ricorso in appello proposto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, ma «per l’effetto, in parziale riforma della sentenza appellata e per diversa motivazione, annulla l’articolo 7 del decreto» del Mimit del 31 marzo 2023, che stabilisce caratteristiche e modalità di esposizione dei cartelloni contenenti i prezzi medi. Il decreto 5 del 2023 ha previsto che gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli operanti lungo la rete autostradale, espongano con adeguata evidenza cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento. Non ha previsto che l’aggiornamento debba avvenire con cadenza giornaliera: tale specifica prescrizione è stata introdotta« dal decreto del 31 marzo 2023, si legge nella sentenza.
«Tale prescrizione, però - prosegue il Consiglio di Stato -, si presenta come manifestamente irragionevole e sproporzionata». «Per un verso si impone di rendere conoscibile nei singoli punti vendita una informazione che il consumatore può avere (in forma ben più completa visto che è possibile sapere anche quale distributore applica i prezzi più bassi nella zona di riferimento) collegandosi al sito del ministero ovvero scaricando delle app; per altro verso si addossano i relativi costi informativi unicamente in capo ai distributori imponendo loro degli oneri irragionevoli e sproporzionati rispetto alla limitata utilità che l’informazione relativa al prezzo medio, in sé considerata, può avere«, spiega la sentenza, che per questo definisce l’articolo 7 del decreto »illegittimo«, stabilendo che »deve essere annullato«.
Il Gazzettino