ROMA - Leggera frenata (–3,2%) a dicembre del mercato italiano dell’auto, ma il cumulato dell’anno resta positivo (+7,9%) e riporta le vendite nella Penisola...
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Questo fatto si ripercuote chiaramente nella divisione clienti “privati” (le famiglie) e aziende (persone giuridiche). Le immatricolazioni ai privati sono infatti diminuite dell’1,8% (attestandosi ad una quota minima del 56,4%), mentre sono cresciute più della media le vendite del noleggio (+18,2%, di cui 16,5% il lungo termine e 20,9% il rent car); le consegne alle società sono aumentate del 27,5%, raggiungendo le 434.483 unità. È evidente che i privati hanno acquistato come usate gran parte delle oltre 300 mila chilometri zero che in realtà sono vetture nuove e risultano fra le vendite alle aziende. Considerando il tipo di alimentazione c’è una leggera perdita di quota del diesel che in ogni caso resta molto elevata (56,7%) e del benzina (31,6%).
Crescono più della media del mercato le altre tipologie ad eccezione del metano che perde un quarto delle vendite e scende ad una quota dell’1,6%. Il Gpl aumenta del 26,5%, le ibride addirittura del 71% (la quota è arrivata al 3,4%) e le elettriche (+38,6%) le cui consegne totali non hanno però ancora raggiunto le duemila unità. Fra i brand Fiat conferma la leadership seguita da Volkswagen, Ford e Renault. Nella top ten il marchio più in crescita è stato Citroen (+29,2%) seguito da Toyota (+18,4%) e Renault (+13,9%). Le associazioni del settore esternano soddisfazione, ma resta la preoccupazione per il parco circolante che è sempre fra i più grandi e anziani (età media 10,5 anni) d’Europa con conseguenze negative per la sicurezza e, soprattutto, l’inquinamento.
«Il 2017 si è finalmente riallineato al reale potenziale del mercato italiano - ha dichiarato il presidente dell’Unrae Michele Crisci - ma il 2018 eredita il problema della qualità del nostro parco circolante sul quale è necessario che i Decisori locali, subito, e poi il rinnovato esecutivo nazionale agiscano con determinazione». Secondo uno studio dell’Associazione dei costruttori esteri, infatti, nel nostro paese le vetture ante Euro 3 (cioè con oltre 17 anni di vita) sono ancora quasi 10 milioni, il 25,3% del totale, con picchi del 39,1% in Campania e del 38,4% in Calabria (fra le città svetta Napoli con il 41,7%). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino