Immatricolazioni auto, Italia fanalino di coda tra i 5 maggiori mercati europei. Unrae, arrivano gli incentivi ma con molte lacune

Una bisarca piena di automobili
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TORINO - Il mercato europeo dell’ auto registra un nuovo crollo ad aprile e l’Italia si conferma fanalino di coda fra i 5 principali mercati dell’area.Con la perdita di un terzo esatto dei volumi (-33%), dovuta soprattutto alla lunga attesa degli incentivi, l’Italia nel mese di aprile segna il peggiore risultato del continente dopo la Lituania. Lo sottolinea l’Unrae. «L’avvenuta pubblicazione del decreto sugli incentivi, a tre mesi dall’annuncio, è finalmente una buona notizia, ma non sufficiente a far ripartire velocemente il mercato, anche perché non sono ancora disponibili tutti i chiarimenti operativi necessari per orientare correttamente i concessionari» afferma Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae.

Inoltre - spiega - rimane ancora fermo il limite di 180 giorni dalla firma del contratto per l’immatricolazione, invece dei 300 giorni chiesti dall’intero settore per ovviare alla carenza delle forniture di microchip, creando il rischio concreto di disguidi e contenziosi. Peraltro, la riduzione del limite massimo al prezzo di listino per usufruire degli incentivi, che penalizza drasticamente i veicoli elettrici, riduce la scelta dei consumatori ad un numero inferiore di modelli: «una decisione - commenta Cardinali - che riduce l’efficacia del provvedimento nei suoi aspetti fondamentali, sia come sostegno al settore automotive, sia come accelerazione del processo di transizione energetica del parco circolante». L’Unrae propone inoltre di «elevare la detraibilità dell’Iva per le auto aziendali in uso promiscuo quantomeno in percentuale crescente in base al livello di emissioni, fino al 100% per la fascia 0-20 g/Km, e introdurre detrazioni fiscali per agevolare l’installazione di colonnine di ricarica anche da parte dei privati». 

«Anche ad aprile, come già nel mese precedente, il mercato auto europeo riporta un forte ribasso a doppia cifra (-20,2%) proseguendo il trend negativo in corso ormai da 10 mesi consecutivi. Escludendo il 2020, anno della pandemia, siamo di fronte all’aprile dai volumi più bassi in assoluto da quando l’Acea effettua la rilevazione». Lo afferma Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia. Tutti e cinque i major market (compreso Uk) - spiega - registrano una flessione a due cifre nel mese: Italia -33%, Francia -22,6%, Germania -21,5%, Regno Unito -15,8% e Spagna -12,1%. Complessivamente, questi cinque mercati vedono calare le immatricolazioni poco più della media Ue (-21,9%) - le vendite di autovetture ricaricabili (Bev e Phev) calano, invece, del 4,1% e detengono una quota del 17,8% - e rappresentano il 70,7% del totale immatricolato ad aprile.

Risultati che derivano, in buona parte, dal prosieguo, in tutta Europa, delle ben note difficoltà nella gestione delle supply chain, che pesano sia sul fronte della produzione che su quello della domanda. In Italia, auspichiamo che l’avvio degli incentivi all’acquisto delle vetture a zero e a basse emissioni, incentivi tecnologicamente neutrali e con un orizzonte temporale di 3 anni, possa mettere fine all’ ‘effetto attesà e far ripartire le vendite. 

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Il Gazzettino