ROMA - Basterà uno sguardo per riconoscerla e l’unico dubbio sarà: ma è nuova o è sempre lei? Sono vere entrambe le cose perché è...
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Dunque calandra con 7 feritoie, fari rotondi e parafanghi separati da un corpo vettura squadrato che concede qualcosa alla moda solo per le luci, il frontale e i paraurti. Sarà disponibile con carrozzeria a 3 e 5 porte e saranno mantenuti anche 4 capisaldi della Wrangler: le portiere asportabili, il parabrezza abbattibile in avanti, la ruota di scorta posteriore a vista e il tetto smontabile in due pezzi – il posteriore insieme al lunotto – così da godere appieno di quella sensazione di libertà e avventura che ogni Jeep deve dare.
Più evidenti invece le innovazioni per l’abitacolo, con la strumentazione che ha il display multifunzione da 7 pollici tra i due quadranti e lo schermo del sistema infotelematico al centro della plancia con fascia in tinta con la carrozzeria. Numerosi i comandi, tra cui il cursore per agire sul differenziale centrale, il pulsante per disaccoppiare le barre antirollio e la leva per inserire la trazione anche sulle ruote anteriori, con o senza riduttore. La nuova Wrangler dunque rimarrà una fuoristradista dura e pura, ancora di più la versione Rubicon, come dimostrato dallo stemma “Trail rated” visibile sul fianco della vettura, dalla maggiore altezza da terra e dagli pneumatici artigliati.
Nessun notizia invece sui motori, ma dovrebbero esserci ancora unita a 4 e 6 cilindri, benzina e diesel, forse anche un’ibrida plug-in. Praticamente sicura è la versione pick-up della quale si parla da tempo e che andrebbe a colmare una lacuna storica della gamma Jeep. La nuova Wrangler sarà prodotta presso lo stabilimento di Toledo, nello stato americano dell’Ohio.
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Il Gazzettino